Recensione “L’educazione delle farfalle” di Donato Carrisi

 

La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo.
Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena.
Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre».
Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone.
Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo?
E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre?

 

Donato Carrisi non mi delude mai, è un autore che amo, ma con “L’educazione delle farfalle” trovo che abbia davvero superato se stesso. Questo thriller è una calamita, mi ha catturata sin dalle prime pagine e mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all’ultima riga.

Immagina di essere così immerso in una storia da non riuscire a metter giù il libro neanche alle quattro del mattino. È esattamente ciò che mi è successo con questo romanzo, che ho divorato in soli due giorni, superando le quattrocento pagine come se fossero poche decine. E non mi succedeva da una vita! Carrisi è riuscito a creare un intreccio così avvincente e ricco di colpi di scena che ogni capitolo mi trascinava senza sosta nel successivo.

Nonostante abbia intuito la direzione della trama a metà del libro, ho trovato comunque la narrazione irresistibile grazie alla maestria con cui Carrisi costruisce ogni dettaglio. La sua scrittura è un’arte: parole che dipingono, evocando immagini vivide, atmosfere palpabili e sensazioni potenti.

Un altro grande punto di forza sono i personaggi. Profondi, complessi, sfaccettati e avvolti da un alone di mistero. Si muovono tra menzogne e cospirazioni, in un mondo dove nulla è come sembra. Carrisi riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra ricchezza di dettagli e fluidità narrativa, evitando di appesantire la lettura ma, anzi, arricchendola di sfumature.

“L’educazione delle farfalle” non è solo un thriller mozzafiato, ma anche un romanzo che esplora temi universali come il rapporto tra genitori e figli, la maternità e le ferite interiori. È un viaggio inquietante e profondo nell’animo umano, che lascia il segno.

Per me, questo libro merita senza dubbio le cinque stelle. La trama avvincente, i personaggi ben delineati e le atmosfere suggestive lo renderebbero perfetto per il grande schermo.

Se sei alla ricerca di un romanzo che ti tenga sveglio la notte, che ti faccia riflettere e che ti trasporti in un universo di suspense ed emozioni, “L’educazione delle farfalle” è la scelta ideale. Non lasciartelo scappare!

 

Alessandra Cicerano

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