Recensione “Bride” di Ali Hazelwood

 

Misery Lark, l’unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un’emarginata. I suoi giorni nell’anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio.
I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione…
Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l’unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico… da sola con il lupo.

 

 

Un bel debutto fantasy per l’ironia di Ali Hazelwood.

L’autrice ci porta in una società dove umani, vampiri e lupi cercano di convivere più o meno pacificamente.
Misery Lark, figlia del consigliere dei vampiri, viene data in sposa a Lowe Moreland, l’alfa del branco, per sancire l’alleanza fra vampiri e lupi.

La ragazza ha passato la maggior parte della sua vita in mezzo agli umani come garante e ha sviluppato un solo rapporto importante: quello con Serena, la sua sorella di cuore umana; quando la ragazza scompare improvvisamente, Misery, che lavora nella sicurezza informatica, smuove mari e monti finché una traccia la porta proprio verso l’uomo che deve sposare.
Decide quindi di accettare il patto per entrare in territorio nemico e indagare sulla scomparsa della sua amica di una vita.

La convivenza con i lupi è inizialmente difficile, viene guardata male e temuta dai più ma la persona più importante per Lowe, la sua sorellina Ana, sembra stravedere per la vampira e questo li porterà a schierarsi dalla stessa parte, soprattutto per cercare di svelare il mistero sulla scomparsa di Serena e capire chi stia dietro al movimento sovversivo dei Lealisti.

Misery è una vampira anomala, più a suo agio fra gli umani, prima, e i lupi poi, ha un’ironia sottile che incanta e una bella dose di autocritica che ce la rende ancora più accattivante.
Loewe incarna l’alfa per eccellenza: bello, forte, affascinante, erotico ma anche tenero, impossibile non innamorarsene!

L’attrazione fra i novelli sposi è immediata, fisica e mentale, verrà però tenuta a bada da fraintesi e timori, ma l’amore trova sempre la sua strada, anche in condizioni che appaiono impossibili.
Romanzo brillante che sfata molti dei miti legati a licantropi e vampiri, la narrazione è in prima persona dal pov di Misery che non ci risparmia battutine e pensieri esilaranti, le introduzioni ad ogni capitolo ci rimandano, invece, a considerazioni su Lowe.

La trama mette sul piatto varie tematiche: emarginazione, diffidenza, ma anche l’istinto che porta due persone così diverse a tentare di fidarsi e collaborare per un obiettivo comune.
Le sensazioni e i sentimenti vengono descritti con un’intensità tale da avermi fatto mancare il fiato in molti passaggi.

 

“ti voglio già troppo ogni secondo che passa, e ogni secondo che passa ti voglio di più”

Slow burn da palpitazioni, tenerezza allo stato puro, ironia brillante e una giusta dose di spicy: connubio perfetto.

Ali supera alla grande anche questa prova regalandoci ore di lettura piene di soddisfazione.

 

Anna

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