Recensione in anteprima “Lunatico” – Serie I Mali Necessari #6 di Onley James

Ogni psicopatico della famiglia Mulvaney ha un ruolo da svolgere. Archer Mulvaney è il giocatore d’azzardo, il libertino ubriaco che si guadagna da vivere intorno al tavolo da poker in modo professionistico. Pochissime persone conoscono il vero Archer, nemmeno i suoi fratelli. Ma c’è un uomo che di lui sa fin troppo.

Mackenzie Shepherd trascorre le proprie giornate fotografando animali selvatici in via di estinzione. È anche il fratello di un sociopatico e il figlio di una donna che ha letteralmente scritto un libro su come crescerne uno. Quando sua madre gli chiede di dirigere un progetto governativo segreto, quella gli sembra la scusa perfetta per sfuggire alla propria vita.

Scappare dal passato, però, porta Mac a scontrarsi con Archer. E questo è un problema. Affinché quel progetto abbia successo, infatti, i due devono concordare su ogni decisione, solo che non la pensano allo stesso modo su niente. Tranne forse sul sesso. Perché il sesso tra loro è spettacolare.

Quando la vecchia vita di Mac torna a tormentarlo, Archer insiste per mettere da parte le loro divergenze e aiutarlo a restare al sicuro. Purtroppo, sono entrambi abituati a risolvere le cose da soli. Quindi la domanda è: riusciranno finalmente a smettere di lottare tra loro per trovare la verità, o la loro relazione è la prossima cosa sulla lista delle specie in via di estinzione?

 

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del libro “Lunatico”, sesto e penultimo volume della serie I Mali Necessari di Onley James.

Parto dal presupposto che, arrivata al sesto volume di una serie, dire qualcosa di interessante e non ripetitivo diventa complicato, soprattutto se la serie mantiene degli standard elevati come nel caso de I Mali Necessari e tutto quello che vorrei scrivere si può riassumere in “meraviglioso, leggetelo!”.
Ci proverò comunque.

Ammetto subito che, per quanto fossi curiosa di saperne di più sul fratello Mulvaney più misterioso e sfuggente, ovvero Archer,  non avevo aspettative su di lui, era sempre rimasto ai margini della famiglia senza fare davvero parte della scena.

Sicuramente anche questo volume, non solo non mi ha deluso, ma è riuscito a stupirmi parecchio.

Non voglio fare spoiler, ma sappiate solo che l’apparenza inganna e l’autrice è stata bravissima a creare il personaggio di Archer senza far trapelare nulla, il nostro giocatore di poker è pieno di sorprese e profondità emotiva che non avrei potuto né saputo prevedere.

Anche il suo compagno, Mac, ovvero Mackenzie Shepard (se il cognome vi suona familiare sappiate che non vi state sbagliando e vi invito a rileggere le mie recensioni della serie Élite Protection per capire come mai) è un personaggio super interessante che credo sia perfetto per questa coppia.

“Perché essere un sicario–uno psicopatico–gli rendeva difficile rinunciare al controllo, anche se era ciò che in realtà gli piaceva. Essere maltrattato, costretto, sballottato un po’.”

Mac è come un’ottima valvola di sfogo per l’energia frenetica di Archer e allo stesso tempo Archer stabilizza Mac con la sua sincerità.

“C’era qualcosa che lo attraeva nelle differenze tra loro. Quel ragazzo passava la maggior parte del tempo a convincere il mondo che era un vero e proprio alcolizzato con un debole per il gioco d’azzardo e altre attività rischiose. Quando parlava con gli altri, lo faceva sempre con un’intonazione pigra e quasi divertita, come se lui fosse a parte di qualche segreto che il resto del mondo non conosceva. Ma Archer non era affatto quella persona. Non con Mac.”

 

La dinamica tra Mac e Archer è quella degli opposti che si completano e guardare la loro relazione cambiare così drasticamente dall’odio all’amore è stato così divertente e allo stesso tempo intenso da non riuscire a staccarmi.

“«Vaffanculo,» mormorò. Mac ridacchiò, la vibrazione che scorreva lungo le sue terminazioni nervose come fosse seta. «Ti ricordavo più arguto,» lo prese in giro, il tono affatto irritato. Certo che non lo era. Godeva nel far incazzare Archer. Quella era la sua personale versione dei preliminari.”

Finora, di tutte le relazioni di questa serie, penso che questa sia la più equilibrata e meno anormale, passatemi il termine visto che parliamo sempre di pazzi e assassini, e forse proprio per questo risulta ancora più “perfetta”, perché si incastra nel puzzle pur essendo diversa dalle altre.

Insomma, per me, anche stavolta la James ha fatto centro, dal primo, ma soprattutto all’ultimo capitolo, dove la famiglia Mulvaney ci stupisce con l’ennesimo colpo di scena, non vedo l’ora di conoscere la storia in Alienato, anche se so che sarà l’ultimo volume e temo il momento in cui dovrò lasciarli andare, sarà difficile.

 

Tivvy

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