Recensione “Brad e Tally” di Deborah Fasola

 

Tornare a Cape Cod non era nei miei piani. Anni fa ho lasciato questo luogo e tutto ciò che rappresentava con grande fatica e dolore, ma ora una folle eredità mi costringe a tornare e affrontare i fantasmi del passato… e Brad. Sì, proprio lui, il mio eterno rivale e la mia personale spina nel fianco. Ho costruito una carriera brillante in televisione, ma niente mi prepara alla sfida di dover collaborare con lui per un’intera estate. Infatti, Poe, il vecchio e avventuroso scontroso della penisola che tutti temevano, ha deciso di farci l’ultimo regalo: un’estate a Cape Cod per risolvere il mistero della sua eredità.

 

Riuscirò a sopportare Brad per più di cinque minuti e a non irritarmi al punto da volerlo buttare nell’oceano? E quel faro… sarà ancora il luogo del nostro odio eterno?

 

Le vere avventure sono quelle che si vivono con il cuore, ma come posso trovare la felicità in un luogo che ho solo cercato di dimenticare?

 

“Se io dovessi dipartire per l’eterno viaggio, lascio a Bradley Brookfield e Tabitha Lightwood il mio hotel come nuda proprietà che verrà rilevata da uno dei due, e nello specifico da chi rinnoverà meglio la sua ala.”

Inizia così questa nuova avventura di Deborah, un testamento redatto da Pier Poe che riporta al passato, a quei luoghi tanto amati dai nostri protagonisti.

Brad e Tally sono due dei sette bimbi di Pier che ritornano a Cape Cod e dovranno fare i conti con il passato.

Si ripercorre il trascorso dei protagonisti, gli incontri fugaci, quell’amicizia che profumava di amore, quel sacrificio d’amore che li porterà inequivocabilmente lontani.

“Vedete, l’amore è anche questo: lasciare andare quando è giusto che sia.”

Perché l’amore fa dei giri immensi, con i suoi tempi, con quell’attesa che squarcia il cuore ma ritorna sempre. Tra lacrime, ricordi ormai sbiaditi, parole non dette, desideri ancora da esprimere eppure, se è vero amore, si ripresenta alla porta.

Un viaggio fatto di ricordi e nostalgia, di quell’amicizia che vuole qualcosa in più ma non chiede mai.

Una semplice storia intrisa di malinconia e di attesa, Deborah ci ha fatto sognare ancora una volta.

 

Anna

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