Ho dato il mio cuore a un Navy SEAL.
Lo ha portato con sé nella tomba.
Undici anni dopo, ignorare il vuoto che si è spalancato è diventato automatico come respirare. Lavorare fino a orari brutali, uscire con un ragazzo che non ha alcuna intenzione di impegnarsi, trascorrere il tempo con i miei migliori amici. Qualsiasi cosa pur di raggiungere lo sfinimento, in alternativa, c’è un bicchiere di vino di troppo, reclamato dalla mia coscienza.
E poi la mia zona di comfort viene invasa dai penetranti occhi verdi di Anderson Hawkins.
Dice di essere un tatuatore, ma la sua padronanza nelle risposte a monosillabi, i suoi strani programmi e i tatuaggi militari raccontano una storia diversa.
La sua vicinanza accende una fiamma spenta da tempo dentro di me.
Riuscirò a toccarlo senza scottarmi di nuovo?
Sono sull’orlo di un precipizio. E finché non cado non saprò se lui mi prenderà.
Una storia che inizia con le lacrime e con la speranza di finire con un sorriso.
La storia è abbastanza travagliata, lei perde l’amore della sua vita durante un attentato, la promessa di ritornare sano e salvo da lei diventa solo un’utopia, sognando ogni notte e con la consapevolezza di non riuscire a lasciarlo andare via trascorrono undici anni. Lei diventa medico operativo in un pronto soccorso e il cuore chiuso a doppie mandate.
Incontra, per puro caso, il figlio della vicina di casa, fascino tenebroso, occhi verde foresta, ex SEAL anche lui, Aspen non vuole cedere a questi nuovi sentimenti per paura di soffrire nuovamente.
Il passato sembra ritornare prepotentemente, la paura frena tutto, e noi soffriremo con lei.
“A volte la parte migliore del viaggio è cadere, scivolare e non lasciarsi mai andare.”
Da vera masochista ho amato questo libro anche per le lacrime versate, l’unica pecca sono stati i dialoghi un po’ confusi, non c’era distinzione tra dialoghi e testo narrato e ho faticato con le virgolette usate a individuare i dialoghi.
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