“Amando il peccato, ho iniziato a vivere.”
Lion decide di raggiungere una comunità Amish per un importante progetto di lavoro che potrà ridargli la libertà che ha perso da anni, ma non sa che proprio in quel piccolo insieme di anime conoscerà colei che distruggerà la sua intera esistenza: la figlia del pastore.
Eve deve essere perfetta: un modello da seguire, una devota casta, la figlia del pastore pura e buona, ma lei si sente diversa e imperfetta, chiede perdono ogni sera per un peccato che ha macchiato la sua coscienza.
Riuscirà a resistere alla tentazione e restare fedele al suo credo oppure finirà per raccogliere la mela del peccato, come la più antica peccatrice?
Abbastanza surreale la situazione in cui si trova il nostro protagonista: Lion decide di “imbucarsi” in una comunità Amish abbastanza rigida per vincere il primo premio di un concorso di documentari.
Premio che riuscirà a dargli respiro dopo anni di sacrifici e rinunce.
Eve invece è la figlia del pastore del villaggio Amish, devota, rigida, ligia al dovere, ha un’indole ribelle che nasconde e la silenzia con la preghiera e punizioni.
La lettura inizia in maniera lenta, diciamo che i preamboli e le spiegazioni sono d’obbligo, io in questo libro avevo fretta di arrivare al sodo, volevo vedere le scintille tra i due e quegli atti di ribellione e di passione che fanno sognare il classico lettore di romance.
Arriverà tutto, passione, baci, sguardi, qualche piccolo colpo di scena, ribellione e quant’altro.
Un libro originale negli argomenti, non molto piccante nelle scene (e devo essere sincera non è un libro dove il sesso è al primo posto, quindi complimenti all’autrice per la scelta soft sul tema), ottimo l’approccio tra i due protagonisti; non ho apprezzato molto il cambiamento radicale del protagonista, redenzione sì, ma eccessiva è non credibile.
Lascia un commento