Recensione “Destiny. Il principe solitario” di K.J. Aline

 

E se un giorno non trovassi più la strada di casa?

Jenny ha venticinque anni e una vita scandita dalla monotonia del lavoro d’ufficio. Ogni sera torna nella piccola casa immersa nel bosco, dove sua nonna Yujin, afflitta da demenza senile, la aspetta. È solo con lei che Jenny riesce a trovare conforto, ascoltando le sue strane storie e le melodie antiche che la nonna ama cantare. Fino a quando una notte tutto cambia. La casetta non è più dove dovrebbe essere e quel bosco, un tempo familiare, sembra inghiottirla. Jenny si ritrova così in un altro luogo, sotto un altro cielo, in un tempo che non le appartiene.

Decifrare il mistero che l’avvolge, trovare una via d’uscita e, finalmente, tornare a casa diventano le sue priorità. Ma non sarà così facile. Dovrà destreggiarsi tra paesani diffidenti e riottosi, minacciosi briganti, bambini che scompaiono nel nulla e persino un intrigo che coinvolge un affascinante principe, Urian.

Solitario ed enigmatico, Urian sembra avere un legame profondo con Jenny, un legame che va oltre la comprensione. Cosa li unisce davvero? E perché Jenny ha la sensazione che quella non sia la prima volta che i loro destini si incrociano?

Un amore impossibile, due amanti segnati dalla sfortuna che si rincorrono in un ciclo eterno tentando di opporsi al destino. K.J. Aline firma il primo capitolo di una trilogia romantasy che ci farà viaggiare nel tempo e nello spazio, per scoprire se l’amore può essere davvero più forte di qualsiasi altra cosa.

 

Terzo libro che ho la fortuna di leggere di questa autrice che, ormai, mi ha catturato e non lascerò più andare. La Aline scrive bene e riesce sempre a tenermi incollata alle pagine.

Stavolta il genere è diverso, sempre romance, ma con una base fantasy.

Primo di una trilogia, la storia di Jenny inizia con una corsa verso il lavoro dalla casa nel bosco che condivide con una nonna con demenza senile. La protagonista non ama la sua vita, sente che le manca qualcosa ma non sa cosa. L’unica certezza che ha è sua nonna che, però, vaneggia più e più volte raccontandole di altre vite, altri mondi…

Una sera, di rientro a casa, sente dei rumori che la fanno correre a perdifiato e la fanno allontanare dal solito sentiero. Al momento cruciale si ritroverà in un altro luogo, un’altra foresta… e da qui inizia una storia che ha del reale, a partire dal comportamento di Jenny, molto più realistico di tanti altri urban fantasy: Jenny ha paura, si ritrova in un luogo e un tempo che non le appartiene, non sa di chi fidarsi e sbaglia, scappa, risponde come una ragazza dei nostri giorni farebbe… ma in questo modo attira delle attenzioni che non le porteranno niente di buono.

La fortuna vuole che incontri Delia, una donna del Villaggio Stellato che la prende sotto la sua custodia e che l’aiuta, nonostante i racconti fuori dal comune della ragazza. La famiglia della donna la sostiene, ma Jenny li mette in pericolo con il suo istinto ad aiutare i più bisognosi. Ho amato il personaggio della protagonista proprio per questo suo essere buona, gentile e per la sua propensione ad aiutare il prossimo.

Ad aiutare lei, invece, troviamo due baldi e coraggiosi giovani: Amis, figlio di Delia, e uno sconosciuto molto, molto affascinante, che presto si rivelerà essere una figura molto importante. È stato interessante vedere proseguire il rapporto molto diverso con e tra i tre personaggi.

È molto interessante anche il binomio Amis – Joseph e non vedo l’ora di scoprire qualcosa di più. Amis è innamorato di Jenny oppure c’è altro sotto? La vuole proteggere davvero?

Mi sono molto piaciute la suspense e le verità svelate dietro ad alcuni personaggi, entrambe inaspettate e gestite benissimo dall’autrice.

 

Ci troviamo a vivere tra due dimensioni in cui i personaggi sembrano avere uno stesso nefasto destino, ma in cui i protagonisti fanno di tutto per vivere il proprio amore fino in fondo. Riusciranno a sconfiggere il male? Riusciranno a sopravvivere, stavolta?

 

La Aline è riuscita a coccolarmi e, insieme, a tenermi sulle spine. La storia non è originalissima, ma non è quello l’importante, ciò che rende una storia simile bella e accattivante è la creazione della struttura narrativa, il modo di scrivere dell’autrice, la sua capacità di attirare il lettore e fare in modo che gli occhi non si stacchino volentieri dalle pagine.

Ora non vedo l’ora di trovarmi il secondo volume tra le mani perché voglio sapere chi è davvero Joseph e cosa vuole, spero di avere più informazioni riguardo Milo e nonna Yujin, e voglio proprio vedere come andrà a finire tra Jenny e Urian.

 

Voi, nel frattempo, andatelo a leggere, se già non lo avete fatto.

samanta

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