Recensione “Un oscuro riverbero di magia” di Gennj Cappelletto

 

Kevin O’Connor è la pecora nera della famiglia: i suoi genitori erano affermati pozionisti, sua sorella è una strega, il suo intero albero genealogico vanta DNA magico, e lui è l’unico a non avere un briciolo di magia in tutto il corpo.

Nemmeno durante l’apprendistato presso Tyler Hale, affascinante mediatore dell’occulto a capo della Paranormal Investigation and Research, riesce a sviluppare un qualunque talento nelle arti magiche.

Eppure Tyler, forse mosso a compassione, decide comunque di offrirgli un lavoro come suo assistente personale e, a distanza di anni, Kevin lavora ancora con lui. Gestisce la sua agenda, organizza il team di lavoro, prenota il ristorante per gli appuntamenti galanti del suo capo – e non ha certo motivo di essere geloso se Tyler ne ha molti, di appuntamenti – e ficca il naso dove non dovrebbe.

Quando Kevin e il suo capo vengono coinvolti in un’indagine magica che sembra al di sopra delle loro capacità, Kevin scopre di avere un potere rimasto sopito per tutti quel tempo, l’unico potere che nessun mago vorrebbe mai.

Ma Kevin è deciso a rischiare tutto pur di risolvere il caso e dimostrare a Tyler di essere un degno collaboratore e, perché no, anche un possibile compagno di vita.

 

 

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del libro “Un oscuro riverbero di Magia” di Gennj Cappelletto

Mi sono dovuta prendere un po’ di tempo per scrivere questa recensione perché i sentimenti che questo libro mi ha fatto provare sono stati tanti e non tutti positivi.

Purtroppo per me non conoscere il numero di pagine prima di scegliere se leggere un libro per una recensione o meno è un terno al lotto. Certe volte va bene, certe meno e certe proprio non va.

Quello che voglio dire è che io non amo i libri brevi, raramente leggo racconti, novelle e preferisco quando sono collegati ad altri libri perché, almeno, completano qualcosa.

In questo caso il mio problema è stato proprio questo, c’era taaanto potenziale, ma troppe poche pagine per farlo crescere ed esplodere del tutto.

È questo mi ha portato a non riuscire a dire “wow, bello!”, mi sono fermata al “carino”.

L’inizio mi ha incuriosita e spinta a continuare, le vibrazioni erano giuste e i personaggi avevano quella sorta di mistero per cui, comunque, mi è sembrato molto promettente.

Solo che tempo che ho iniziato la lettura l’ho anche finita e mi sono rimaste esattamente le stesse domande che avevo all’inizio, se non addirittura di più, perché molte cose sono state “spiegate” velocemente.

La storia è delineata ma in maniera, a mio parere, affrettata.

Inoltre, è un urban fantasy/paranormal fantasy, ma il world building, come il resto d’altronde, sembra davvero solo accennato e l’universo narrativo è una bozza di quello che cercavo/volevo.

Il fantasy, purtroppo, secondo me ha la necessità di una struttura narrativa e di una narrazione in generale più complesse, approfondite e articolate, perché certe cose vanno spiegate.

Beh, credo il mio pensiero sia chiaro, Tyler e Kevin, per quanto dolci e simpatici, non mi hanno convinta del tutto.

Se però, a differenza mia, amate le storie brevi e intense e cercate di qualcosa di fantasy credo che “Un oscuro riverbero di magia” possa fare al caso vostro!

 

Dani

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