Recensione “I segreti delle ragazze del lago” di Averil Kenny

 

 

Australia, 1958. La giovane rampolla Vivienne George sta per diventare la moglie di Howard Woollcott III in quello che si preannuncia il più importante evento dell’anno per l’alta società. Peccato che Vivienne non abbia alcuna intenzione di sposarsi: con l’aiuto di uno zio, diserta le nozze e fugge in un remoto paesino nel tropicale Queensland Settentrionale. Qui, in mezzo alla natura e al silenzio, si gode la tranquillità di una vita lontanissima da quella a cui era abituata, nuotando nelle meravigliose acque del lago Evelyn e facendo la conoscenza del vicino Owen Monash e di sua sorella Josie. E sarà proprio Josie a raccontare a Vivienne la storia di Celeste Starr, un’attrice morta tragicamente anni prima in quello stesso lago. Una morte che si dice abbia dato il via a una maledizione che grava tutt’ora sulle giovani della zona. Quando Josie decide di mettere in scena una rappresentazione teatrale su Celeste Starr, Vivienne ottiene il ruolo da protagonista. Una scelta che scatenerà una serie di eventi inquietanti…

Una sposa in fuga dall’altare, un rifugio sul lago, mistero e maledizione che si avvicenderanno su quelle sponde.

Vivienne inizierà a indagare nel passato dei luoghi per scoprire cosa nascondono quelle rive incantate; con l’aiuto di Josie si aprirà il sipario sulla morte di Celeste, un’attrice morta tragicamente in quel lago.

I leggeri tratti di suspense preannunciano un giallo tutto da leggere, ma i primi capitoli frenano l’entusiasmo del lettore.

Lento e ripetitivo all’inizio, il libro non ha quella spinta che cattura l’attenzione; i colpi di scena finali lo rendono abbastanza amabile ma non da annoverarlo fra le letture indimenticabili.

Ottima l’ambientazione, i personaggi secondari arricchiscono il romanzo, ma i primi capitoli peccano nella creatività e danno quel punto sfavorevole alla lettura.

Anna

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