Farley Jones è una comica chiassosa, caotica e super arguta, sul punto di sfondare. L’unica cosa che ama più dell’esibirsi di fronte a una platea è Meyer, il suo manager. Peccato che lui non abbia idea dei sentimenti che la ragazza nutre nei suoi confronti. Nasconderli è un’agonia, ma Farley non vuole assolutamente mettere a repentaglio l’amicizia che li lega né il loro rapporto professionale, così vitale per la sua carriera. Dopotutto, chi, se non Meyer, avrebbe la pazienza di tenere a bada un vulcano come lei? Ex comico a sua volta, Meyer è un padre single che ha abbandonato il palco per crescere Hazel, la figlia sorda, e nonostante talvolta sia un po’ burbero e scontroso, è pronto a tutto pur di aiutare Farley a realizzare i suoi sogni. Quando, d’un tratto, Farley e Meyer sono costretti a fingere di avere una relazione, l’attrazione tra loro si accende. E si rendono conto che sulle questioni di cuore proprio non si può scherzare…
Una corsa contro il tempo, gli impegni, il palco e le risate.
Lei comica, lui manager, la scintilla dovrebbe essere dietro l’angolo eppure qualcosa o qualcuno blocca entrambe le parti, quindi ci “sorbiremo” le lamentele di lei e di lui, dell’attrazione tra i due ma che non è palesata per gran parte del libro.
Diciamo che il libro prende un buon ritmo dalla metà del libro in poi quando la finzione della relazione lentamente diventerà pura realtà.
Meyer ha un figlia, Hazel, e una nuova relazione potrà ribaltare un equilibrio costruito nel corso degli anni, Farley è la vagabonda della situazione, nessuna famiglia alle spalle, nessuna relazione stabile, tutto sembra urlare No!
Due risate ce le faremo, qualche battuta “volgare” farà da cornice, una bellissima donna dai capelli rossi che terra il palco come nessun altro.
Forse, diamoci alla risata, e non scontata, direi.
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