Recensione in anteprima “Once upon a sexy Scrooge” di Brooke Blaine e Ella Frank

Ah, Natale. Il periodo più magico dell’anno. Un momento in cui la neve cade, il sidro scorre e le coppie si baciano sotto il vischio. Peccato che tutto ciò mi faccia venire voglia di vomitare. Guarda, non è che io sia un hater, è solo che ho un lavoro da fare, e questa particolare festa sta ostacolando tutto questo. E so cosa direte, che la Christmas Tree Farm di Micah Noble è una tradizione amata da molte delle famiglie di Merrihill, ma qui dovete vedere il quadro più ampio: un resort di lusso a cinque stelle dove gli abitanti di Manhattan oberati di lavoro possono rifugiarsi, un luogo sereno di terme e shopping e guardare i boscaioli sexy che tagliano la legna… Oh, aspetta, gratta quell’ultimo. I boscaioli non fanno per me. Più. Micah Noble mi ha curato da questo, cosa che tende ad accadere quando si cerca di acquistare la terra della famiglia di qualcuno per raderla al suolo. Può chiamarmi Scrooge quanto vuole, ma gli affari sono affari, e il piacere è… beh, non è qualcosa a cui posso permettermi di pensare. Anche se arriva confezionato in quei jeans attillati e camicie di flanella che mi fanno venire voglia di strapparli via con i denti, no. Questo non sta accadendo. Non penserò a Micah come a nient’altro che a un ostacolo per ottenere ciò che voglio. Un ostacolo davvero, davvero sexy. Ugh. il Natale e la slitta su cui è arrivato.

 

 

Cosa c’è di meglio di una storia d’amore natalizia nemica degli innamorati, ambientata in una fattoria di alberi di Natale? Questa storia ci presenta Micah e Maxwell: uno è un ragazzo di città, si veste di tutto punto, fa un lavoro di alto livello e non vuole nulla e l’altro è un rilassato boscaiolo di campagna. Non dovrebbero funzionare, ma insieme sono fuoco. Sono ottimi complementi l’uno per l’altro e mi è piaciuto vedere la loro storia. A volte Maxwell è difficile da amare.

 “Cedere non mi costò alcuno sforzo. Baciava in modo appassionato e intenso, ma era al contempo una sensazione familiare.”

Purtroppo Max ci ha messo troppo tempo a smettere di essere uno stronzo. I suoi atteggiamenti sono davvero fastidiosi.

«Va bene, puoi restare qui.» Spalancai la porta di legno della baita. «Ma mettimi i bastoni tra le ruote o fammi incazzare in qualsiasi modo, e ti manderò via a calci in culo così in fretta che non avrai nemmeno il tempo di dire “Ah! Cavolo!”

Il massimo lo raggiunge quando rovina il Natale ad un bambino, dicendogli che Babbo Natale non esiste. ”

 

«Sì, capisco. Ma lascia che ti confessi un segreto.» Piegai il dito per farlo avvicinare e, quando il suo orecchio fu vicino alla mia bocca, dissi: «Babbo Natale non è reale. Tua madre vuole farti credere il contrario soltanto per tenerti in riga tutto l’anno. Quindi, no, non abbatterò un albero per tutti i tuoi regali falsi, e no, non lavoro qui. Ora sparisci.»

Non tutto le scene sono semplicissime da capire: ad esempio il motivo per cui l’ex di Micah sia tornato non è chiaro, anche perché non viene nemmeno menzionato quando la storia è stata raccontata dal punto di vista di Micah. Rimane anche fumoso il perché uno di loro ci abbia messo un anno per fare una mossa per l’uomo per cui prova dei sentimenti. Non c’è nessuno sviluppo reale dei personaggi, nessuno sviluppo delle relazioni. Non mi ha neanche entusiasmata il fatto che l’intera storia venga raccontata in un flashback nel presente.

Anche se la storia era troppo incredibile, rimane una storia di natale veloce da leggere con una bella ambientazione

 

 

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