Recensione “L’incanto della biblioteca d’agrifoglio” di K. A. Linde

 

Ladra capace e scaltra, Kierse non si fa scrupoli per sopravvivere in una New York in cui esseri umani e mostri convivono da tempo. Una notte, si intrufola in una grande dimora vittoriana per rubare un prezioso anello di diamanti. All’improvviso, qualcosa va storto e lei si trova intrappolata in una biblioteca con un mostro. Non può scappare. Non può nascondersi. E Graves, questo il nome del proprietario della dimora, ha tutto il diritto di ucciderla. Violando la proprietà, Kierse ha infatti infranto il fragile trattato di pace tra mostri e umani, che impedisce la reciproca distruzione. Ma invece di toglierle la vita, Graves fa l’inaspettato: le offre un lavoro. Una possibilità per scoprire chi è veramente. Kierse ha sempre saputo di essere diversa e, sebbene con qualche riserva, accetta la proposta. Inizia così un addestramento con Graves, che ben presto si accende di passione. Ma se le leggende sono vere, nel mondo ci sono cose più oscure dei mostri. E Kierse e Graves stanno per incontrarle… Una biblioteca maledetta. Segreti letali. Un amore impossibile.

 

Un paranormal è l’ideale in questo periodo dell’anno, dove le notti sembrano infinite, i pomeriggi noiosi con il maltempo, il camino acceso, un plaid sulle gambe, immersi in un silenzio spettrale con un libro con dei mostri a farti compagnia.

Sembra essere la scena di un film, così però ho iniziato a leggere questa storia, le bimbe dalla nonna a mangiare cioccolata calda io che, dopo aver sistemato un po’ casa, mi metto sul divano e inizio a leggere con il sole che va a letto presto.

Una ladra che va rubare in casa di un mostro, ecco che l’alleanza mostri-umani viene infranta e arriverà la pena per Kierse.

Graves invece decide di non ucciderla ma segregarla in casa e farle conoscere la sua vita.

Kierse non è la semplice ladra della situazione e in quella biblioteca maldetta scoprirà la sua vera natura, gestirla sarà il vero pericolo e accettarla la vera sfida.

“Significa che sono qualcosa di nuovo? – O di molto antico, direi.”

Un’amicizia che porterà a un amore impossibile ma, si sa, noi amiamo le sfide, le cose impossibili e maledette, che ci fanno piangere e disperare.

Anna

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