Rebecca, Sagittario, copy squattrinata. Credente e praticante della filosofia “se il mondo ti regala limoni, fatti una limonata”, si barcamena tra il lavoro in un’agenzia di comunicazione e una convivenza a quattro molto particolare. Quando la crisi la costringe ad accettare un secondo lavoro discutibile e il capo della sua agenzia, a causa di un infarto, viene sostituito dall’insopportabile figlio Andrea, le cose peggiorano in maniera drastica. Incastrata nel ruolo di assistente dell’odiato nuovo capo (di giorno) e di maldestra spogliarellista (di notte), Rebecca si trova a gestire una doppia vita con l’aiuto di abbondanti dosi di vodka russa e la sagacia dei suoi coinquilini. Guai come se piovesse.
Ho voluto recuperare il primo romanzo della mia adorata Giulia Barucco, desiderosa di farmi quattro risate.
Ormai è uno schema consolidato: conosco un nuovo autore, lo amo alla follia, recupero i suoi primi lavori rendendomi conto di quanto sia “cresciuto” un libro dopo l’altro.
E anche per questo romanzo è valso il medesimo schema: ho visto l’embrione di quello che Giulia è diventata in questi anni; la base ironica con quel quid raffinato ci sono sempre stati, ma la nostra ragazza ha acquisito, nel tempo, più sicurezza e tridimensionalità. Parlandone direttamente con lei, mi ha fatto notare di aver reso la sua scrittura più intima, introspettiva.
Ma non facciamo troppo le seriose che con Giulietta nostra c’è da spaccarsi dalle risate!
Per questo primo romanzo l’autrice ha attinto dalla sua esperienza professionale presentandoci la sua protagonista, Rebecca, occupata come copy in una agenzia di comunicazione.
Un bell’ambientino familiare dove tutti collaborano come in una favola Disney, finché il supercapo il “Magnifico”, per problemi di salute viene sostituito dal figlio Andrea.
Con chi sia stato concepito questo benedetto figliolo rimane un mistero, probabilmente con un palo della luce, vista la sua “rigidità” a dirigere l’agenzia.
Da Disneyland, il luogo di lavoro si trasforma in un girone dell’inferno e Becca si ritrova retrocessa ad assistente del ricciolone affascinante ma “stitico” di gioia di vivere.
Pensavate di trovare nella trama solo questa complicazione? Macché! Perché la nostra protagonista per arrotondare (eh, la crisi) lavora al Russian Dream, un locale notturno dove si esibisce al “palo” come ballerina. Ma un giorno il palo umano e quello vero si ritroveranno nella stessa stanza, eh già, proprio quella dove Becca si esibisce, e da qui nascerà un multiverso dove Andrea si innamorerà della ballerina mascherata, ignorando si tratti della sua assistente.
Abbiamo quindi fra le mani un bell’office romance, con una hidden identity e un hate to love. Vi gusta? A me tantissimo, anche perché ci sono una serie di personaggi minori fra i colleghi e i coinquilini di Rebecca che ci creeranno un contorno dinamico e divertente.
Narrazione in prima persona, pov singolo, dialoghi esilaranti!
Molto, molto carino.
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