“Ero solo una bambina quando ho deciso che da grande avrei sposato Toren Grace. Al compimento del mio diciottesimo compleanno, mi sono accorta che era quello che volevo sul serio. Il problema? Ha quindici anni più di me. Ed è il migliore amico di mio padre. Toren è la persona più affidabile che conosco e anche se so che è l’ultimo uomo sulla faccia della terra che dovrei desiderare, non posso fare a meno di pensare a lui. è protettivo, rassicurante e possiede uno straordinario senso di lealtà. Ecco perché, quando l’ho baciato, ho mandato in tilt il suo mondo. Negare quello che entrambi abbiamo sentito, è impossibile. Ma Toren non rischierebbe mai l’amicizia con mio padre e fa il possibile per starmi lontano. Io, però, sono determinata. Perché non ho intenzione di rinunciare alle scintille che ho sentito quando ci siamo baciati.”
Sono masochista e amo le storie impossibili, quel “voglio ma non posso” che costantemente accompagna i pensieri dei protagonisti.
Così mi ritrovo “agonizzante” davanti a quelle speranze e a quei desideri difficili da realizzare.
La differenza d’età gioca un ruolo fondamentale in questa partita, se poi aggiungiamo che il protagonista, Toren, è il padrino della protagonista che da sempre l’ha accompagnata ad ogni suo passo, il cerchio è completo e la famosa gogna è pronta per il bel tenebroso.
Sogni peccaminosi, pensieri “impuri” su una ragazza che ha visto crescere e che ha sempre amato.
La Cole ci regala una storia da fiato sospeso, dove la razionalità non esiste e il cuore è il solo giudice.
Giusto o sbagliato? Errore o semplicemente amore?
Ti ritrovi a non poter giudicare per le forti emozioni provate e a trovare giusto uno sbaglio.
“Quante persone possono dire di aver amato la stessa persona per tutta la vita in tanti modi diversi?”
Vedremo l’evoluzione del rapporto e lo troveremo perfetto.
“Mi guardi come quando ero una bambina. – E come sarebbe? – Come se fossi l’unica cosa che ti va di guardare. – Forse lo sei.”
Inutile combattere contro il cuore.
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