Recensione “Wild love” di Elsie Silver

 

Ford Grant, il miliardario più sexy del mondo secondo «Forbes», è determinato a sfuggire alla pressione mediatica aprendo uno studio di registrazione nella pittoresca cittadina di Rose Hill. Ma i suoi piani di ricerca della pace vanno a monte quando alla sua porta si presenta una dodicenne scontrosa che gli rivela di essere sua figlia. Nel giro di poco, Ford si trova catapultato nel ruolo inaspettato di genitore, oltre che di uomo d’affari. Come se non bastasse, in città riappare Rosie Belmont, la sorella del suo migliore amico. Bellissima e caotica, Rosie è un uragano incontenibile che piomba nella già stravolta vita di Ford e lo convince ad assumerla. Ford sa che dovrebbe tenerla a distanza, ma ben presto, tra un battibecco e l’altro, tra i due si accende un desiderio incontenibile. Riusciranno Rosie e Ford a resistere all’attrazione o finiranno per cedervi?

 

Una storia che lascia il sapore amaro in bocca,  che avrebbe potuto dare tanto ma che alla fine si è rivelata semplice, scontata e, per certi versi, noiosa nella sua mancanza di originalità.

Dopo aver letto migliaia di libri cerchi quel qualcosa che ti spinga ad andare oltre, nei personaggi, nella storia o ambientazione, qualcosa che riesca a catturare l’attenzione  destabilizzandoti fino allo stordimento totale.

In questo libro le aspettative derivanti dal nome dell’autrice e dal titolo erano alte e quindi quella piccola mancanza crea l’abisso.

Non sono riuscita a immaginare Ford nelle vesti del Wild e Rose nell’incontenibile uragano descritto nella sinossi.

Li ho trovati adulti innamorati, pazienti e con la strada per lo più spianata e senza picchi di entusiasmo o adrenalina.

 

Anna

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