Recensione “Ti regalo la luna. Ma non lo dire a nessuno” di Kristian Higgins

 

Dopo la morte della moglie, Joshua Park si è accorto di essere precipitato in una solitudine totalizzante: in quanto scienziato, lavora principalmente da solo. E la timidezza di cui ha sempre sofferto ha reso negli anni la sua cerchia di amici molto ristretta.
Lauren era la donna della sua vita, l’unica che lo conoscesse e fosse in grado di trascinarlo fuori dal suo guscio. Così perfetta da aver previsto che senza di lei Joshua si sarebbe chiuso in sé stesso.
Per questo, prima di morire ha escogitato un piano per fargli superare il dolore, la rabbia e la negazione, indirizzandogli dodici lettere. Dodici lettere per accompagnare Joshua nel primo anno senza di lei, in un percorso straziante ma bellissimo e a volte persino divertente. Dodici lettere per ritrovare la gioia. Dodici lettere per imparare la lezione più preziosa di tutte: la strada per la felicità non segue mai una linea retta.

 

 

Un romanzo intenso e un tema trattato, quello del lutto, difficile e doloroso, ma con una luce di speranza.

Vedersi strappare la compagna di vita è di per sé un dolore lancinante, quando poi chi sopravvive è un uomo con delle fragilità, viene a mancare l’impalcatura sulla quale aveva costruito la loro esistenza.
Una mente brillante, una laurea in ingegneria biomedica, una professione redditizia, la vita di Joshua si era completata con Lauren, la sua bellissima e perfetta anima gemella. La loro quotidianità, un amore ancora fresco e gioioso, il calore della famiglia, le risate dei nipotini, la dolcezza della loro cagnolina. Ogni tassello era andato al suo posto.
Poi una malattia che le aveva tolto il fiato, ma non l’entusiasmo, permettendole di affrontare con lucidità il tempo rimanente, lottando per gioirne fino all’ultima goccia.

 

“Adoro la nostra vita. Penso che la malattia me l’abbia fatta apprezzare di più, perché sì, ogni giorno è un dono “

Questa è la storia di Josh e Lauren, del decorso della fibrosi polmonare idiopatica, delle lettere che lei aveva scritto al suo papà in cielo, come per prepararlo al suo imminente arrivo e a tutti quelli che amava per affrontare il “dopo”.

Una vita “dopo Lauren” per Josh è insostenibile, la gestione del lutto viene aggravato dal dolore dei familiari, perderà totalmente il controllo della propria vita, ignorando le basilari norme di sopravvivenza e decoro.

 

“Era estenuante, come nuotare nel catrame nero e bollente”

 

Ma poi ci sarà uno spiraglio nel buio: arriveranno delle lettere di Lauren, una al mese, un modo che lei ha escogitato per stargli accanto, ancora un po’, solo un po’… riappropriarsi della vita una lettera alla volta, una sfida al mese per uscire dal bozzolo della sofferenza.

Questo romanzo non ha fatto che farmi riflettere, pagina dopo pagina, sul qui e ora, sul non dover rimandare i progetti a data imprecisata, sul fatto che un amore come quello dei protagonisti, anche se breve, sia stato degno di essere vissuto, probabilmente meglio di un lungo ma tiepido sentimento. Piangerete, molto, ma non tanto per la tristezza della situazione, quanto per la speranza che i sentimenti veri e le anime gemelle, troveranno sempre il modo di ritrovarsi e starsi accanto; bisogna avere il coraggio di aprire il cuore e la mente per captare i segni, perché l’amore non può morire mai, può solo spostarsi di livello.

Leggere questa storia ci porta a vivere con Josh la sua confusione, l’indolenza, la voglia di annegare nell’oblio, ma la sua Lauren, che lo amava e conosceva profondamente, ha saputo quali tasti schiacciare per rimetterlo in carreggiata.

 

“Accettare la sua assenza era peggio che dimenticarsi della sua morte”

La narrazione è in prima persona dal doppio pov di Josh e Lauren, ma mentre il racconto della vita di lui andrà in avanti, quello di lei sarà a ritroso, come due semirette opposte, una modalità originale per scoprire gli eventi dal punto zero verso passato e futuro.
I personaggi mi sono entrati nel cuore dal primo all’ultimo ognuno con le sue fragilità, la determinazione, comprensione e tenerezza. Mi hanno straziato l’anima ma sentirò la loro mancanza, sicuramente…

 

“Avrebbe voluto sapere tutte le ultime volte per potersele godere, per assorbire ogni dettaglio, ogni molecola di ogni momento”

 

Anna

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