È la notte più lunga che l’End of the road bar abbia mai avuto. Sette sconosciuti, condotti lì da un’invisibile volontà, raccontano le loro vite a Penny, la glaciale e misteriosa cameriera pronta a raccogliere le loro confessioni tra un drink e l’altro. E così, ora che i primi quattro clienti hanno messo a nudo le loro esistenze, è giunto il turno degli ultimi tre. Un rocambolesco viaggio tra le bianche cupole di Roma, le guglie sferzate dal vento di Norwich, le caleidoscopiche vie di New Orleans e le infinite lande ghiacciate dell’Antartide. Segreti, amori inconfessabili e crimini efferati si susseguono in un complesso arazzo che inizia a concedere le sue risposte alla più grande domanda dei sette. Cosa ci fanno veramente lì? Alla fine l’alba giungerà come una luce rivelatrice; i segreti verranno svelati, il misterioso filo che attraversa le vite dei sette verrà finalmente dipanato e Penny mostrerà il suo vero volto, gettando una fosca luce sul loro destino finale.
Sono rimasta con il kindle in mano per diversi minuti, per assorbire gli effetti della lettura.
Sconvolgente.
Una notte buia e tempestosa, ricca di confessioni e segreti, rendono l’atmosfera ansiosa, surreale e “magica”.
Cosa legherà le vite dei sette rifugiati al bar?
Crimini confessati, tradimenti, amori segreti, in viaggio per i continenti mentre fuori impervia il temporale.
Surreale, suggestivo, malinconico, adrenalinico, ricco di suspense, e infine?
Il perno della storia viene a galla.
Elsa, Lana, Penny, David e ancora altri a raccontare, ad aprirsi con quei drink davanti, e la verità aleggia in quelle quattro mura.
“Questo luogo esiste da tempo immemore, per questa sala sono passate migliaia di anime. Alcuni come voi, altri migliori, altri ancora peggiori. L’End of the Road non fa distinzione. È una culla, il rifugio di ha perduto tutte le ragioni per andare avanti… Ciò che conta, è che dall’alba del mondo in questo luogo si viene a terminare il viaggio… Non siete voi che decidete di entrare qui.”
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