INTERVISTA A… JAX CALDER

Ciao Jax, grazie per averci dato la possibilità di questa intervista. Non saranno molte le domande, ma spero aiutino i/le lettrici/lettori italian* MM a conoscerti e quindi a leggerti.

Inizierò con qualche domanda sulla tua prima uscita qui da noi, ovvero: “L’erede improbabile”

 

  • Ho letto che vivi in Nuova Zelanda, per cui mi chiedevo come avessi deciso di ambientare il libro in Inghilterra, mi sembra un’ambientazione lontana da te, vero?

La Nuova Zelanda era parte dell’impero britannico e fa ancora parte del Commonwealth, con la regina/il re del Regno Unito come capo ufficiale dello Stato. In pratica siamo solo i cugini che si sono trasferiti dove c’è bel tempo.

Come molti giovani neozelandesi, ho vissuto e lavorato a Londra per due anni quando ero sulla ventina, e ho usato quell’esperienza come base per esplorare l’Europa (l’Italia è stata uno dei miei Paesi preferiti da visitare). Perciò mi è sembrato molto semplice ambientare un libro a Londra.

 

  • Collegandomi alla precedente domanda, come ti è venuta l’idea di un libro che coinvolgesse i reali britannici (e i politici)?

Vivere in Nuova Zelanda significa essere bombardati dalle notizie sulla famiglia reale, che lo si voglia o no: è come avere parenti lontani che ti affliggono col loro dramma alle riunioni familiari.

Un giorno stavo guardando un altro segmento di notizie reali e ho iniziato a pensare a quanto sia ridicolo il concetto della monarchia: qualcuno ottiene potere e privilegi immensi semplicemente perché gli è capitato di uscire dal grembo giusto nell’ordine giusto? Sembra assurdo al giorno d’oggi. Questo mi ha portato a immaginare come sarebbe stato se un ragazzo fosse cresciuto al di fuori dei circoli reali, e fosse improvvisamente gettato sotto i riflettori e gli avessero detto “Sorpresa! Ora sei il prossimo in linea di successione per un’istituzione millenaria di cui non sai niente!” Ed è così che mi sono inventata il personaggio di Callum, uno sfortunato americano che
lavora nel call center di un’assicurazione fino a quando un agente di Scotland Yard non interrompe il suo pessimo appuntamento per informarlo che è diventato l’erede al trono britannico.

Poiché mi piace scrivere romanzi, ho iniziato a riflettere su chi sarebbe stata la persona della quale Callum avrebbe potuto innamorarsi durante il suo percorso. All’inizio avevo pensato che potesse innamorarsi di un amico che lo stava sostenendo, ma improvvisamente, mentre guardavo la serie Netflix The Crown, mi sono ricordata di come il monarca ha una riunione settimanale con il primo ministro e ho pensato: “Ooh, sarebbe un intrigante interesse amoroso per il principe di Galles!”

È stato solo quando mi sono immersa nella ricerca sulle monarchie costituzionali che ho capito che avevo accidentalmente creato l’equivalente politico di Romeo e Giulietta. La rigorosa separazione tra governo e Corona significava che i miei personaggi non dovevano affrontare solo ostacoli personali, ma si stavano essenzialmente innamorando attraverso una divisione costituzionale. L’angolazione della tensione emotiva e politica era troppo interessante per non essere esplorata.

 

  • L’idea di base è già particolare, per cui come hai pensato di creare due personaggi così diversi? Non lo sono solo caratterialmente, ma anche per via del loro background culturale, per cui è ancora più complicato!

Quando ero un’adolescente, un noto autore neozelandese è venuto a visitare la mia scuola e il
suo consiglio è stato: “Ogni storia dovrebbe avere conflitto, contrasto e conversazione”. Come ho detto in precedenza, il primo che mi è venuto in mente è il personaggio di Callum, un ragazzo goffo del tutto impreparato per i riflettori. Per il personaggio di Oliver volevo qualcuno che fosse il suo esatto opposto, qualcuno molto capace ma serio, e una persona il cui background era il contrario dell’essere privilegiato. Sono affascinata dai personaggi ai quali sfugge qualcosa che non si rendono conto di aver bisogno fino a quando l’universo non gli lancia esattamente la persona giusta sul proprio cammino.

Quindi il fatto che Callum aiuti Oliver a rilassarsi e guardare la vita in modo diverso, mentre Oliver da a Callum una completa accettazione affinché possa essere sé stesso, è diventato una parte fondamentale della loro dinamica.

 

  • Hai usato dei prestavolto per Callum e Oliver, ti sei immaginata qualcuno mentre scrivevi?

No. O almeno, non pensavo, finché mia sorella non ha letto il libro e mi ha detto: “Ti rendi conto che Callum sei praticamente tu, giusto?” Callum è come me nel senso che anche a me piacciono i fatti a caso e spesso mi fisso su un particolare argomento che mi interessa. Inoltre, sono anche goffa e ho la tendenza a inciampare sui miei stessi piedi, ed è per questo che odierei stare sotto i riflettori.

Oliver è un vero e proprio frutto della mia immaginazione, o almeno nessuno nella mia vita si è ancora fatto avanti per reclamarlo!

 

  • Pensi che la politica mondiale sia pronta veramente a figure di spicco, come politici e reali, dichiaratamente gay/bisessuale o lesbiche o comunque appartenenti alla comunità queer?

Abbiamo già avuto molti politici apertamente queer, tra cui i leader precedenti o attuali di Islanda, Belgio, Irlanda, Lussemburgo, Serbia, Lettonia, Francia e Andorra. In Nuova Zelanda, nel nostro ultimo governo, il nostro vice primo ministro era un uomo gay, e oltre il 10% del nostro parlamento si identifica come LGBTQ+.

Nel corso della storia, molti membri delle famiglie reali hanno avuto relazioni omosessuali, anche se la loro capacità di riconoscerle pubblicamente variava drasticamente a seconda del periodo e del luogo. Le persone queer – comprese quelle in posizioni di potere e discendenze reali – sono sempre state qui. Penso che la maggior parte delle persone nel mondo siano in realtà brave persone che sono disposte a giudicare i politici sulla loro capacità di fare il loro lavoro, piuttosto che sul dettaglio da chi sono attratte. Credo che coloro che insistono nel concentrarsi sulla sessualità come motivo di esclusione dalla politica non siano tipicamente interessati alla buona capacità di governare, ma a creare divisioni che distraggono dalla risoluzione dei veri problemi del mondo.

 

  • Secondo i trope presenti nel libro, a chi consigli di leggere la storia di Callum e Oliver?

La cosa che ho trovato molto interessante è stata che dopo che L’erede improbabile è uscito nella versione originale in inglese (The Unlikely Heir), ho ricevuto messaggi da una grande varietà di persone che mi hanno detto quanto hanno amato il libro, da ragazze di 18 anni del Brasile a uomini di 89 anni degli Stati Uniti. Le storie d’amore sembrano non avere limiti di età, sesso o geografia.

Penso che il trope di Callum “pesce fuor d’acqua che si adatta alla vita reale”, insieme al forbidden romance basato sulle rispettive posizioni del principe di Galles e del primo ministro, sia ciò che rende questa storia attraente per una vasta gamma di persone. Una delle cose che sapevo di dover fare mentre scrivevo questo libro era costruire un legame profondo tra i personaggi prima che sapessero di essere innamorati. Ecco perché quando si rendono conto che sono innamorati e delle implicazioni che ne derivano, nessuno di loro può semplicemente allontanarsi. Quindi consiglio di leggerlo a chiunque ami una storia d’amore che presenti una profonda connessione tra i personaggi e che prevalga sulle probabilità.

Ora qualche domanda sul futuro.

 

  • Su cosa stai lavorando in questo momento?

Attualmente sto scrivendo il terzo libro della serie The Unlikely Dilemmas (in italiano: Dilemmi imprevisti), The Unlikely Spare, che parla del fratello più giovane di Callum, il principe Nicholas, che si innamora della sua guardia del corpo – che, colpo di scena, in realtà è un agente sotto copertura di Scotland Yard. È stato molto divertente tornare in questo mondo, e in questo libro ci saranno anche delle notizie entusiasmanti per Callum e Oliver.

 

  • Quale pensi che sarà la tua prossima traduzione oltre al secondo volume della serie Dilemmi imprevisti?

The Unlikely Spare sarà probabilmente il mio prossimo libro tradotto in italiano, anche se devo prima finire di scriverlo in inglese! I miei personaggi continuano a fare cose inaspettate che mandano all’aria la trama che avevo tracciato accuratamente. È come far radunare gatti particolarmente testardi che a volte mi guardano da dietro la spalla come se dicessero: “Pensavi che avremmo seguito il tuo piano? Che cosa adorabile”.

 

  • Per concludere, avrei una domanda complicata: ti vedremo mai in Italia per qualche evento?

Magari il RARE!
Lo spero! Ero eccitatissima quando ho visto che ci sarà il RARE a Firenze nel 2026, perché è una delle mie città preferite al mondo. Ho trascorso una settimana magica in un campeggio appena fuori San Gimignano, un’estate, e mi piacerebbe esplorare un po’ di più la Toscana. Spero di poter portare anche la mia famiglia, in modo che possano sperimentare di persona quanto siano meravigliosi il cibo, la cultura e l’ospitalità italiani. Inoltre, il resto della mia famiglia è migliore di me nelle lingue, quindi spero che possano aiutarmi a evitare di mettermi in imbarazzo quando cerco di ordinare qualcosa nel mio italiano estremamente limitato.

 

Tivvy

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Commenti

Una risposta a “INTERVISTA A… JAX CALDER”

  1. […] Ps. Se volete saperne di più sull’autrice e sulla serie, ho avuto il piacere di farle qualche domanda e trovate l’intervista in blog (QUI)! […]

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