Intervista a…Nora Phoenix

 

Ciao Nora, grazie per averci dato la possibilità di questa intervista, sono molto emozionata, anche perché credo (scherzo, lo so) di aver letto tutti i tuoi libri che sono stato tradotti. 

Non saranno molte le domande, ma spero aiutino i/le lettrici/lettori italiani MM a conoscerti e leggerti. 

 

Inizierò con qualche domanda relativa alla tua prossima uscita, “Stampa”: 

 

  • Com’è nata l’idea di questa ambientazione alla Casa Bianca? 

Sono sempre stata interessata alla politica americana, ma il mio vero amore è nato dopo aver visto la serie TV The West Wing – Tutti gli uomini del presidente. È il mio programma preferito di tutti i tempi, perché unisce dialoghi intelligenti con la politica, l’amicizia, intrighi, eventi internazionali e altro ancora. Perfino un po’ di romanticismo! E anche il film con Michael Douglas – Il presidente – Una storia d’amore – è uno dei miei preferiti. Ho pensato di combinarli, ma di renderli gay.

 

  • La politica americana, per noi che la viviamo da fuori, è sempre qualcosa di magico, di cui sappiamo e capiamo ben poco se non i fatti principali, anche dall’interno però sembrerebbe parecchio complicata, come ti sei documentata per riportarla su carta?

Sì, è molto complicata, ed è uno dei motivi per cui nei libri non mi concentro sulla politica. Il focus è sulle relazioni e su alcuni intrighi internazionali, che sono perlopiù scoperti dagli agenti dell’FBI e dei Servizi Segreti. Ho fatto moltissime ricerche su quelle agenzie, ma non mi è dispiaciuto, perché trovo il loro lavoro affascinante. E ho avuto la fortuna di avere un agente federale come proofreader, e quella persona ha corretto alcuni errori che ho fatto nelle prime bozze.

 

  • A cosa ti sei ispirata per gli eventi che hai descritto (Pride bombing e attentato) qualche caso particolare?

La mia ispirazione principale, se così si può dire, è stata l’attentato alla maratona di Boston, che è stato fatto con metodi simili a quelli che ho descritto. Solo che era su una scala molto più piccola rispetto a quello che ho scritto io. Ma ho letto diversi libri su quel caso, inclusa un’analisi dettagliata di come hanno trovato gli attentatori. Gran parte di ciò che si legge nel secondo volume, Amici, si basa su ciò che l’FBI e il Dipartimento di Polizia di Boston hanno fatto subito dopo quell’attentato. Ma io volevo che avesse un legame personale con i personaggi principali, ed è per questo che ho scelto la parata del Pride di New York, la quale segue proprio il percorso che ho descritto nel libro.

 

  • Pensi che la politica mondiale sia pronta veramente a figure di spicco dichiaratamente gay/bisessuale o lesbiche o comunque appartenenti alla comunità queer?

Sono super incoraggiata dal vedere politici apertamente queer salire sul palco ovunque. Pete Buttigieg, per esempio, era un candidato alla presidenza nel 2020, ed è apertamente gay e sposato con un uomo. È stato incredibile vederlo. Ma qui abbiamo avuto anche governatori apertamente gay, senatori, sindaci, ecc, e anche dei politici transgender, e questo è un grande progresso. Spero davvero che un giorno l’identità sessuale di qualcuno non sia più qualcosa degno di nota, ma accettato come una parte di chi siamo.

 

  • Hai mai pensato di scrivere proprio la storia di un presidente gay?

L’ultimo volume della serie Amore alla Casa Bianca ha come protagonista un presidente apertamente bisessuale, e quello è stato un libro incredibile da scrivere. Prima di tutto, perché quell’uomo ne ha passate tante e meritava tutta la felicità del mondo, ma anche perché è stato divertente immaginare come sarebbe. Potrei scrivere un altro libro su un presidente queer in futuro, perché mi è piaciuto tantissimo!

 

  • Hai inserito alcuni personaggi secondari interessanti, hai intenzione di tradurre anche i romanzi a loro dedicati?

Finora ho scritto una novella spin off su Josiah, un personaggio secondario (è un amico di Denali, un cameriere della Casa Bianca nonché uno dei personaggi principali del quarto volume), ma spero di scriverne altri. Il mio obiettivo è quello di avere tutti i miei libri tradotti in italiano, prima o poi…

 

Domande generiche, progetti e traduzioni future 

 

  • Domanda che amo fare, usi dei prestavolto per i tuoi personaggi? Se si magari dicci a chi somigliano Henley e Levar 🤩

Sono davvero, davvero pessima in questo. Mi capita di avere un’immagine chiara dei personaggi (per esempio penso a un modello o a una celebrità), ma la maggior parte delle volte mi concentro più sul carattere che sulla descrizione fisica. Sulla copertina di Stampa c’è Levar, quindi almeno hai un’idea di come è lui.

 

  • A quale progetto ti stai dedicando al momento?

Sto finendo Un Nerd da Proteggere, che è il quarto libro della serie I Silver Fox di Forestville. Dopodiché lavorerò su alcuni racconti brevi e novelle tutti ambientati a Forestville. Nel frattempo, sto anche scrivendo il prossimo libro sui draghi un capitolo alla volta, cosa che trovo molto piacevole.

 

  • Scriverai ancora omegaverse?

Penso di sì. Non ho idea di quanti altri libri sui draghi scriverò, ma probabilmente continuerò a scrivere di quel mondo per un po’. Mi sto divertendo troppo per smettere!

 

  • In relazione alla precedente domanda come ti è venuta l’idea della serie Hayes e poi della Hightower? Me lo sono sempre chiesta, perché l’unione draghi e lupi è parecchio innovativa?

Questa serie è iniziata con una specie di sfida da parte dei lettori. Ci stavamo lamentando della mancanza di libri MMM+, e i lettori mi hanno sfidato a scriverne uno mio. È così che ho avuto l’idea per i quattro personaggi originali: Lidon, Palani, Enar e Vieno. Volevo una dinamica in cui tutti avessero veramente bisogno l’uno dell’altro, così mi è venuta l’idea di Vieno che aveva bisogno di Lidon, e poi Palani ed Enar che avevano bisogno l’uno dell’altro in un modo diverso. Tutto si è sviluppato da lì. L’idea di farli essere in grado di mutare di nuovo è mi venuta gradualmente, e lo stesso vale per la maggior parte della trama. Quando ho iniziato a buttare giù le prime parole, ho scoperto che non sarebbe mai stato sufficiente un libro per descrivere tutto, così ho progettato di scriverne due più un terzo per la storia di Grayson, e che sarebbe finita lì. Ovviamente, quell’idea si è trasformata in una serie di dieci libri, più la serie sui draghi, che finora è composta da sei volumi e non è ancora finita. Ma AMO assolutamente quel mondo, e per me è uno spasso scrivere questi libri.

 

  • So che ti piace scrivere di poliamore, sono tanti i tuoi libri/serie sia fantasy che non con questa tipologia di amore, hai pensato a nuove storie di questo genere in futuro?

Non ho dubbi che scriverò altre storie poli. È una dinamica che mi affascina. La gente può davvero amare più di una persona alla volta, e questo è qualcosa che amo mostrare. Un altro aspetto è che nessuna delle mie triadi nelle serie Il branco Hayes o Il branco Hightower è uguale all’altra. Hanno tutte dinamiche diverse, modi diversi di incontrarsi o di mettersi insieme, e modi diversi di mostrare il loro amore. È una fonte infinita di idee, per me.

 

  • Hai intenzione di continuare a fare tradurre i tuoi libri? Ci puoi svelare quale sarà la prossima traduzione?

Il mio obiettivo finale è quello di avere tutti i miei libri tradotti in italiano. La sfida è che i buoni traduttori con esperienza e conoscenza del mondo MM sono difficili da trovare. Vorrei poter clonare Mary Vitrano, la mia migliore traduttrice italiana, perché è fantastica e vorrei che traducesse tutto! A causa di questa scarsità, devo fare delle scelte e non posso far tradurre velocemente quanto vorrei. Ecco perché ci è voluto un po’ perché Amore alla Casa Bianca arrivasse in italiano. Ma il piano è quello di rimanere al passo con la mia nuova serie, I Silver Foxes di Forestville, e anche con Il branco Hightower.

 

 

Tivvy

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