Nazareth Simoncelli nasce nel ’57, in provincia di Bergamo. Per circa 30 anni ho lavorato nel settore dei piccoli elettrodomestici, prima come impiegato e poi come direttore commerciale&marketing in importanti aziende Italia ed estere ( Imetec, Moulinex Optima, Trevi). Divorziato, tre figlie.
Quando hai deciso di iniziare a scrivere e perchè?
Da 20 anni scrivo appunti privati, resoconti, aneddoti, poesie. Poi nel 2015, avendo tempo, ho deciso di dar seguito ad una passione rimasta sopita e scrivere un romanzo, che da anni avevo in testa, recuperando una serie di documenti della nostra famiglia e in biblioteca.
Come nasce il protagonista del tuo romanzo “Aeternum. Confitemini Domino in aeternum misericordia eius”? E perché è così importante nella storia?
Aeternum è un mercante che insegue e non segue i suoi tempi, controcorrente, con forti valori di giustizia e ancorato alla fede. Da ventenne percorrerà l’Italia di fine ‘500 maturando come uomo sino alla fine dei suoi giorni. Il romanzo ha spunti poetici e riflessivi giudicati interessanti e perfettamente inseriti nei tempi storici narrati.
Aeternum è un romanzo per alcuni spunti autobiografico, in chiave storica, di 550 pagine che mi ha impegnato per tre lunghi anni. Il progetto è stato importante, soprattutto all’inizio, nel dare continuità alla scrittura. La trama era ben definita, solo il finale mancava. Ho evitato di far morire il protagonista da giovane, così ho avuto modo di completare la maturazione degli attori principali e non solo.
Lo scorso luglio è uscito il tuo ultimo romanzo, “Il lupo”. Puoi parlarcene?
Il Lupo nasce da uno spunto di un amico. Son bastate venti parole per costruire un noir esilarante di 144 pagine. È l’intreccio fra tre protagonisti diversi in tre estati di fine ‘800 con il lupo, Tone il boscaiolo e don Lionello, curato in Valseriana ad Ardesio a innescare una serie di uccisioni di bambine.
Scrittura completamente diversa dalla prima, per tensione e brevità. I commenti sono favorevoli sia dalla critica qualificata che da lettori occasionali, che han ritrovato il piacere della lettura.
Non volevo il solito commissario ad indagare, ma un intreccio di figure fra cui il lupo protagonista fino a 120 anni fa sulle nostre montagne. Le donne non staranno certo a guardare e saranno, a mio avviso, le protagoniste occulte delle vicende.
Stai già scrivendo un altro libro o hai in progetto di farlo? Se sì, ci puoi raccontare qualcosa?
Ho appena terminato una favola: la zucca Violina sul tema della disabilità. Un racconto accompagnato da illustrazioni (3/4). Dovrò cambiare editore per questa scrittura poetica divertente e quindi mi sto dando da fare.
Per il 2021 sto preparando un romanzo di fantascienza dal titolo “Deus”. Sarà suddiviso in due parti essendo particolarmente impegnativo.
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