Recensione “ALESSANDRO MAGNO E I PRESCELTI VENUTI DAL FUTURO” di DAVIDE FRESI

 

Tramite una macchina del tempo, Patrick e James vengono catapultati nella Grecia del IV secolo a.C. La loro missione è conoscere Alessandro Magno e influenzarne l’operato. Incontrano però Markos, un cavaliere macedone che intralcerà i loro piani.
Il romanzo ricalca le parole, le gesta e le disavventure che gli storici attribuiscono ad Alessandro il Macedone. A un certo punto, tuttavia, Patrick e James riescono a modificare il corso naturale degli eventi, offrendo al generale Parmenione l’opportunità di prendere il potere.
Cosa sarebbe accaduto se il sovrano macedone non fosse morto nel fiore degli anni a Babilonia e avesse conquistato anche Roma? E se Alessandro avesse potuto attingere alle nozioni scientifiche fatte proprie dall’umanità solo nel XX secolo d.C., quali sarebbero state le conseguenze sull’evoluzione della storia?
Quando il re dei Macedoni scopre la reale identità di Patrick e James, si abbandona al vagheggiamento di una gloria ancora più universale di quella che aveva fino ad allora assaporato. Un evento mette però a rischio la realizzazione dei suoi sogni. Riuscirà Alessandro nei suoi straordinari intenti? A quale destino andrà incontro l’umanità?
In Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro l’accurata ricostruzione storica si accompagna a una narrazione coinvolgente che cattura fin da subito l’attenzione del lettore.

Mi piacciono sempre i romanzi storici, amo il lavoro di ricerca che vi sta dietro, la capacità che ha l’autore di integrare le nozioni storiche agli usi e costumi del tempo, aggiungendo la sua capacità narrativa in modo da renderci una storia che possiamo sentire vicina, entrare nella trama, far parte di essa.

In questo romanzo la trama suggerisce anche un viaggio a ritroso nel tempo che mi ha fatto dire immediatamente: questo deve essere mio!

Ma… purtroppo le aspettative sono state in buona parte deluse.

Sicuramente c’è una attenta ricostruzione storica, anche se alcuni personaggi sono stati manipolati per adattarsi meglio alla trama, ma più che un romanzo ho avuto l’impressione di leggere un resoconto storico corredato da dialoghi: niente empatia, niente feeling, nessun desiderio di riprendere in mano il libro.

Non so se sia stata la scelta di utilizzare sempre il tempo verbale al passato remoto, ad elencare avvenimenti come in un comune testo di storia antica o lo scopo in sé dei personaggi principali, che tornano indietro nel tempo per cercare di convertire Alessandro il Grande alla fede dell’unico Dio degli Ebrei, precorrendo i tempi e rivelando preziose nozioni scientifiche moderne.

Non mi ha convinto, apprezzo il lavoro svolto, ma purtroppo quello che cerco in qualsiasi romanzo è farmi coinvolgere e in questo caso non è stato così.

firma Anna

ELEONORA

 

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