Carol Bando è una ragazza diversa dalle altre, estroversa, ribelle, con la lingua lunga, che ha sempre voluto di più dalla vita che vivere in un piccolo paesino come Caprino. Ed è tutto l’opposto di come la vorrebbe sua madre, con cui ha un pessimo rapporto. La sua vita però viene improvvisamente stravolta da un incidente, in cui ha perso la memoria. Chi è, chi sono le persone che ha accanto, cosa faceva nella vita sono alcune delle risposte che cerca di trovare per far luce sul suo passato. Carol dovrà districarsi tra rapporti famigliari complicati, spasimanti indesiderati e tante bugie mentre farà di tutto per cercare di recuperare la memoria
Questo romanzo mi ha spezzata, altro non posso dire.
Certo è che gliele ho cantate al Sig Suraci, eccome se gliele ho cantate: non si può far piangere così le persone: vergogna! 🙂
Fabio Suraci ama raccontarci le storie delle sue protagoniste: donne mai arrendevoli, grintose e Carol non è da meno.
Ambientato a Caprino, un piccolo centro della provincia bergamasca, questo romanzo scandaglia l’animo di Carol, che ha avuto diversi “incidenti”:
“Le cose andavano avanti così da cinque anni, le era stato riferito, dal giorno dell’incidente. Quando sembrava che Carol si stesse riprendendo arrivava una crisi, la memoria le si azzerava e tutto ricominciava daccapo”
Intorno a lei la sua famiglia, il padre amorevole ma troppo succube di Livia, moglie e madre arpia, e anche la sorella della madre, Rosa, non si risparmia in quanto a cattiveria.
Carol lavora nel negozio di alimentari della zia, ma con mansioni limitate ed Ernesto, un pretendente fin troppo insistente, le fa visita scatenando il suo disappunto. Pamela è la sua più cara amica e un punto fermo nelle sue varie “esistenze”.
Ci si muove in buona parte del romanzo con la sensazione che qualcosa stia tramando nell’ombra, come se tutta la popolazione di Caprino stesse impersonando una parte, tenendo accuratamente all’oscuro la donna su ogni elemento saliente del suo passato e cambiando abilmente discorso quando vengono fatte domande dirette.
È stato a dir poco frustrante vedere Carol scontrarsi contro un muro di gomma, ma la sua caparbietà riuscirà a squarciare il velo che le ottenebra la mente scoprendo una verità inaspettata.
“Fu sopraffatta da una sgradevole sensazione quando pensò che il passato si ripeteva con inquietante regolarità”
Sprazzi del passato andranno a ricostruire pian piano tutto il puzzle della memoria di Carol che cercherà di riappropriarsi di quella vita che le è stata strappata.
Come ci si deve sentire svegliandosi in un corpo che non si riconosce, in un ambiente estraneo e con persone che ti raccontano quello che vogliono sul tuo passato? Io credo che potrei impazzire.
Il senso di inquietudine mi ha attorcigliato lo stomaco fino alla fine, ho immaginato vari possibili epiloghi, ma quello offertoci dall’autore non era minimamente prevedibile.
Questo romanzo è collegato a “In-esistenza” che, per motivi ancora a me sconosciuti, va letto dopo il libro che vi sto recensendo ma, conoscendo ormai i meccanismi mentali dell’autore, se non sarà propriamente il seguito avrà importanti collegamenti con questo.
Bravo Fabio, sei un autore che riesce sempre a camminare in punta di piedi nell’ animo delle persone.
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