Recensione “American king. New Camelot trilogy (Vol. 3)” di Sierra Simon

 

 

 

“Due soldati innamorati. La principessa che entrambi volevano. Quanto eravamo vicini al nostro lieto fine, come sembrava a un passo da noi. E adesso…” Mi chiamo Maxen Ash Colchester, e ho giurato fedeltà al mio paese. Poi ho giurato che il mio cuore sarebbe sempre stato loro. Quando sono andato in guerra, ho imparato a non lasciare indietro neppure un soldato. Ma loro hanno lasciato indietro me. Due volte ho avuto l’onore di correre per la presidenza degli Stati Uniti d’America. La prima volta col mio migliore amico e amante al mio fianco. La seconda contro di lui. Non posso biasimare nessuno se non me stesso. Dicono che ogni eroe tragico ha il suo punto debole, un peccato segreto, un piccolo punto cucito nel suo futuro dalla nascita. Ed eccomi qui. I miei peccati non sono più un segreto. I miei punti deboli non lo sono mai stati così tanto. E mai sono stato più vicino alla tragedia di ora. Sono un uomo che ama, un uomo il cui amore esige molto in cambio, che non esita a bruciare quelli che ama finché non gli rimane niente. Sono un re, un re che è stato abbastanza folle da costruire il suo regno sulle ossa del passato. Anche se pensavo che stavolta potesse essere diverso. L’amore è sempre stato la fine della nostra storia – della mia, di Embry e Greer – ma potrebbe anche essere la nostra fine. Lunga vita al re.

La trilogia volge al termine con questo capitolo, l’indiscusso re conquista il podio aggiudicandosi l’ultimo capitolo, l’epilogo destinato a noi lettori e mettere pace, tregua e un punto a questo trio da capogiro.

Se in Queen ho odiato Greer e in Prince mi sono innamorata di Embry, in questo scopriamo i retroscena di Ash, ovvero Maxen, e il suo doppio amore, la sua doppia identità.

Diciamo che l’epilogo non è così scontato, e conoscendo l’autrice auspicavo a qualcosa in grande stile, ed eccoci accontentati ma… c’è sempre quel maledetto ma!

Non sono entrata in sintonia con il protagonista, troppo prepotente, troppo autoritario e la sua vena da dominatore fino alla fine riesce a dettare le sorti del trio.

Un amore condiviso e indiviso, il loro, Re, Regina e Principe sono alla resa dei conti.

Il tallone di Achille del re verrà svelato e i suoi sentimenti verranno messi alla luce.

Tra campagna elettorale, uno scambio equo di opinioni e troppe scene intime ed esplicite che adornano il tutto.

Se nel primo libro Greer, pur essendo la protagonista, aveva un ruolo marginale rispetto al trio, qui verrà proprio messa da parte, la sua importanza e rilevanza verrà messa a tacere dai protagonisti maschili, la sua forza sparita nel nulla.

Rimango dell’idea che il secondo volume mi ha dato più emozioni rispetto a tutti, il protagonista ha avuto una luce tutta sua e si è capito l’intero intreccio, in questo ha “manovrato” tutto Ash, scandendo tempistiche, rendendosi protagonista assoluto di dialoghi ed emozioni.

Lui il dominante, loro sottomessi indiscussi.

ELEONORA

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