Recensione “Andrea e Andrea: Thriller d’amore e di mafia” di Elsa Zambonini Durul

 

 

 

Parecchi sono gli elementi presenti nel romanzo: omicidi, crimini mafiosi, traffico di minori, centri per l’immigrazione, giornalisti d’inchiesta, stupri. Accanto ad essi però troviamo anche pagine più distese e calde di maternità, amicizia, solidarietà e perfino amore travolgente.
Leggendo per errore una lettera indirizzata alla nuova coinquilina Andrea, Lisa, la protagonista, apprende che la donna è in fuga da un grave pericolo e che la sua presenza minaccia la sicurezza di tutto il condominio nel centro di Istanbul, vista Bosforo. Andrea è incinta e, durante un ricovero in una clinica, avvengono due gravi fatti. Nei sotterranei della struttura si consumano un omicidio e il ritrovamento di un neonato nascosto in uno stanzino segreto, che fa supporre un traffico di bambini. Purtroppo, al momento del delitto Lisa, incinta a sua volta, era presente nella clinica e quindi finisce fra gli indagati. A questo punto investigare, pur nel suo stato, diventa pura autodifesa. Arriva così nell’inferno del campo per immigrati siriani dell’isola di Lesbo, dove lei e il compagno Emre corrono un grave pericolo.
Alle avventure legate all’intricata vicenda, si aggiungono squarci narrativi, la storia d’amore fra i siciliani Andrea e Andrea turpemente ostacolati dal mafioso locale, ed è proposto qualche dilemma. Per esempio: è lecito per un agnello, che ne ha per un attimo l’opportunità, uccidere un lupo per salvare i numerosi agnelli che quel lupo sicuramente ucciderà in futuro? Oppure: come può porsi una madre violentata nel gestire il rapporto, avvelenato dall’odio, che si instaura fra lei e il suo bambino, figlio del mostro? Lontano dalle note gravi delle parti drammatiche, il tono del linguaggio sa assumere note spumeggianti e ironiche.

Sono veramente combattuta su questo romanzo, da un lato ho trovato una trama coinvolgente e ben strutturata, dall’altra ho trovato la protagonista insopportabile e lo stile narrativo dell’autrice non mi è piaciuto.

E’ l’ultimo romanzo di una serie avente come protagonista Lisa, una ragazza italiana ( ma nata ad Istanbul da madre levantina e padre italiano) che, emigrata in Turchia,  convive nella sua città natale con Emre, uomo irascibile ma reso temporaneamente docile grazie alla gravidanza della sua compagna.

Lisa è una impicciona di prima categoria, non è solo curiosa, è proprio una odiosa ficcanaso e ha il vizio di non riuscire a tenersi una informazione per sé. Ecco, già questa caratteristica mi ha mal disposto verso questo romanzo, ma poi proseguendo la lettura la trama si è intricata ed è stata veramente interessante.  Il romanzo è scritto come se la protagonista annotasse su un diario gli avvenimenti, l’esposizione è coniugata al presente (altra caratteristica che non amo) e ci sono molti dialoghi che vivacizzano il racconto.

La città di Istanbul viene ben descritta, viene dato risalto alla magia di questo luogo a cavallo fra occidente e oriente, così come alle sue bellezze e monumenti.

Anche se non ho letto i precedenti romanzi l’autrice ha fatto un breve riassunto all’inizio del testo, in modo da far capire le dinamiche fra i vari personaggi e non ho avuto alcun problema dovuto alle lacune che avrebbero potuto esserci.

La storia si apre con Lisa che, ricevendo per sbaglio una lettera indirizzata ad una sua vicina, si mette subito in allarme poiché capisce che la destinataria è in pericolo.

Ficcanasando di qua e di là riesce a fare amicizia con la misteriosa Andrea, anche lei italiana, e pian piano scopre il segreto che la perseguita. Parallelamente accadono altri fatti collegati alla misteriosa  morte di una ginecologa di dubbia fama, ad un traffico di neonati e alla sparizione di una infermiera. Con la lettura tutte le tessere andranno al loro posto, rivelando un gigantesco piano che tiene collegati tutti i personaggi. Particolarmente avvincente il racconto che Andrea fa in prima persona sulle gravi circostanze che l’hanno portata ad Istanbul.

Quindi da una parte lo consiglio perchè è un ottimo thriller, dall’altra ho delle riserve per l’esposizione e la “simpatia” della protagonista.

firma Anna

ELEONORA

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