La fine del mondo si avvicina.
E purtroppo hanno scelto Haziel per impedirla.
Per chiunque altro in paradiso sarebbe una semplice seccatura, ma chiunque altro non può scendere sulla Terra senza impazzire.
Tocca a lei, all’anima eletta, quella da cui tutti si aspettano grandi cose. Quella che non ha mai conosciuto il male.
Fino ad oggi.
Della vita terrena, Haziel ne sa poco, e della morte ancora meno. Ma niente panico: non è sola.
Certo, il suo compagno di viaggio arriva dagli abissi del Caos, ha un’anima corrotta e malvagia, non ci si può fidare di lui.
Però a Haziel sembra umano. E ha intravisto una luce diversa, nel suo sguardo.
O forse si sta solo ingannando.
D’altronde lui non fa proprio niente per aiutarla. Ma almeno sa leggere i cartelli stradali.
“Anime elette”, seconda edizione di “Energia”, uscito lo scorso anno, è il primo libro di una serie.
Non mi è così facile scrivere questa recensione perché sono divisa su più fronti: da una parte mi è piaciuta la storia nel suo insieme, dall’altra ho trovato difficoltà nel seguirla.
Il libro parla di un’anima eletta, cresciuta nell’Eden, attorniata da altre anime che le hanno sempre detto che lei era nata per fare grandi cose – nessuna ansia, quindi. Haziel non è mai stata sulla Terra, non ha mai avuto altre vite, è un’anima particolare, che non conosce niente del mondo se non quello che le viene insegnato. Dopo il verificarsi di certi squilibri che preannunciano la fine dell’universo per come lo si conosce, Haziel viene spedita sulla Terra per trovare una soluzione al problema. Siccome, come ben sappiamo, non ci può essere il bene senza il male, insieme a lei compare Sam, un cosiddetto “negativo”, venuto dal Caos. Tra i due sarà subito odio reciproco, anche se, forse…
I due protagonisti dovranno riuscire a trovare un punto di incontro per salvare il mondo. E sarà molto, molto difficile.
Belli questi due personaggi, anche se ho trovato Haziel un po’ troppo stupidina e Sam un po’ troppo assente.
La strada per arrivare alla fine del libro è decisamente troppo lunga. Capisco che l’autrice abbia voluto farci percepire il lento trascorrere del tempo, ma in questo modo mi sono solo un po’ annoiata. La voglia di saltare dei pezzi ce l’ho avuta, ma sono riuscita a resistere e un po’ ho sofferto. Sono dell’idea che alcune parti potevano essere velocizzate e/o tagliate del tutto.
Detto questo, ho amato il colpo di scena finale, che non mi aspettavo affatto. Mi sono piaciuti tantissimo i personaggi e la loro caratterizzazione, mi è anche piaciuta l’originalità della storia e la scenografia. Sono contenta di non dover attendere per leggere il secondo capitolo della serie!
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