Se stai facendo una gara di 700 chilometri a piedi, in mountain bike e in kayak attraverso le giungle e le montagne del Sud America, l’ultima cosa che ti serve è un cane randagio che comincia a seguirti e non ti molla più. Ma questo è esattamente ciò che è successo a Mikael Lindnord, capitano di un team svedese di gare estreme, che si è trovato a lanciare degli avanzi di cibo a un cane male in arnese che gli faceva pena. Quando la squadra è ripartita, il giorno successivo, il cane li ha seguiti. Hanno provato a staccarlo, a lasciarlo indietro, a usare dei trucchetti per disorientarlo, ma non ci sono riusciti e Mikael ha capito che in fondo forse non era ciò che voleva. Hanno guadato fiumi, fronteggiato malattie e infortuni, si sono trovati alle prese con alcuni dei terreni più difficili del pianeta: la squadra e il cane sono andati insieme verso il traguardo. A fine gara Mikael ha deciso che avrebbe tenuto con sé Arthur e lo avrebbe salvato da un destino di fame e solitudine, per portarlo dalla sua famiglia in Svezia. Questa è la loro storia.
Un percorso di avventure estreme e di amicizia tra uomo-cane che, al giorno d’oggi, non è più così solidale.
“Abituati” all’abbandono del cane su autostrade, grill o aperte campagne questa storia ci ridarà la fiducia nell’essere umano.
Mikael si imbatte in un randagio e lo porterà con sé nel viaggio più difficile di sempre, tra terre aride e giungle pericolose, in bike e in kayak, un percorso estremo di certo non adatto a un cane, ma che lo vedrà vittorioso.
Il viaggio di rientro nella sua amata Svezia decreterà l’inizio di una nuova vita in tre, consolidando il rapporto di fiducia instaurato nel corso del viaggio.
Per chi ama gli animali è un bel leggere, una storia anche di sopravvivenza e di seconde opportunità, una famiglia da creare per un randagio dal cuore tenero.
Lascia un commento