Sebastian Rhodes, ex agente governativo, è al verde e senza un lavoro stabile.
Crede di aver toccato il fondo ma nulla è paragonabile alla disperazione che prova nel ritrovarsi, suo malgrado, a proteggere da un fantomatico hater la nuova star del pop, Ethan Wolff: carismatico, energico e impulsivo, forse fin troppo per i gusti dell’uomo.
D’altra parte neanche l’eclettico cantante, idolatrato dai fan di tutto il mondo, fa i salti di gioia nello scoprire che una guardia del corpo dovrà seguirlo ventiquattr’ore su ventiquattro, monitorando ogni suo singolo spostamento.
Acerrimi nemici sin dal primo sguardo, scopriranno di avere più cose in comune di quanto credano, fantasmi inclusi. Tra musica, incomprensioni e battute al vetriolo, riusciranno a trovare un punto d’incontro o finiranno per soccombere ai propri demoni?
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi vi parlo del libro “Behind the stage” di Aya Cross, che ringrazio per la copia omaggio.
Il suo è un age gap, enemy to lovers, music romance, quindi impossibile resistere per me che amo tutti e tre questi generi.
Di questo libro ho sicuramente apprezzato i forti messaggi che l’autrice voleva mandare, infatti tramite Ethan e Sebastian ha deciso di descrivere alcuni scenari piuttosto forti e allo stesso tempo “comuni”, perché purtroppo tutti i giorni vediamo scene di odio, sia per strada che sui social e molto spesso quest’odio è rivolto alla comunità queer.
Inoltre sono contenta di essere riuscita a leggere ed ascoltare la Playlist dedicata al libro (che si trova dopo l’ultimo capitolo), perché mi ha dato la sensazione di essere ancora più immersa nella musica, già presente e ben descritta.
Purtroppo però, anche se queste cose mi sono piaciute, il resto del romanzo non mi ha conquistata del tutto.
Ethan e Sebastian sono una coppia che scoppia, apparentemente diversi, opposti direi, entrambi provano molta solitudine e col bagaglio emotivo importante che ognuno di essi si ritrova sono poco propensi ad aprirsi, ci metteranno un po’ a trasformare l’odio istantaneo che provano l’uno per l’altro in qualcosa di completamente diverso e sarà un percorso molto lungo e pieno di scontri che porterà a questa metamorfosi.
Tutto ciò e loro emozioni vengono descritte, ma allo stesso tempo sembra quasi che non vengano provate e vissute.
Proverò a spiegarmi meglio, ho avuto la sensazione che la loro storia mi venisse raccontata, ma non “fatta vivere”, in parole povere non sono riuscita a percepire in maniera netta e forte ciò che stavo leggendo e le emozioni non mi sono arrivate se non in alcuni punti.
Tutto ciò probabilmente deriva dall’uso del narratore onnisciente che mi ha confusa parecchio perché purtroppo i cambi di “pov” erano molto repentini e mi è capitato di dover rileggere più frasi per capirne il soggetto che la compiva o che parlava, questo mi ha distratta interrompendo il ritmo dell lettura e per quanto mi riguarda ha tolto moltissimo impatto al testo.
Insomma, l’autrice ha uno stile forse ancora un po’ acerbo, ma non posso dire che sia un libro scritto male, perché oggettivamente non lo è, solo che secondo il mio gusto personale nell’insieme non arriva a fare il salto di qualità.
In generale ritengo che sia un’una buona base da cui partire e darò sicuramente un’altra chance in futuro, ma al momento il mio voto di ferma solo ad una sufficienza piena.
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