Jago Perez è un diavolo, il “Diavolo di Cuba” per l’esattezza. Ogni sua implacabile e spietata mossa è frutto di un passato pieno di abusi e un presente a cui non può sottrarsi.
La sua eredità consiste in un brutale giro d’affari dove sono le donne ad avere la sorte peggiore.
Jago non ha scelta, segue il richiamo del sangue che gli scorre nelle vene, e tutto peggiora quando una zingara gli legge le carte, presagendo la sua morte.
Iris sa perfettamente di cosa è capace la famiglia di Jago e, quando si troverà lei stessa a subire la prigionia di quell’uomo spietato e senza scrupoli a cui ha letto il futuro, tutto sembrerà precipitare in un abisso buio e senza via d’uscita. Eppure, poco a poco e nonostante tutto, amore e odio finiranno per mescolarsi, proprio come le carte del mazzo di Iris e allora sarà solo il destino a decidere ogni cosa
Un romanzo a quattro mani, dolore, tradimenti e passione ci faranno venire letteralmente un infarto.
Scrittura accattivante, intrigante, a volte cruenta, altre passionale, i sentimenti sono portati al massimo, descritti così bene che li provi addosso, dal dolore alla scoperta dell’amore.
Il Diavolo di Cuba e la zingara, scenario nuovo, originale, protagonisti spezzati fin dalla tenera età.
Un mafia-dark romance da far accapponare la pelle, breve ma intenso, non si perde in chiacchiere o dialoghi senza senso, diretto come un colpo dritto al cuore, travolgente come un uragano, passionale come solo i latini possono esserlo.
“Il carnefice e la vittima che si innamorano e vivono felici e contenti, che stupidaggine! Non esiste un lieto fine per noi, non siamo in un cazzo di romanzo scritto da qualche ragazzina che sogna il grande amore.”
Non ci sono buoni, non c’è redenzione, solo al resa dei conti, un amore malato venuto da chissà quale organo, un cuore in disuso, due protagonisti che insieme decreteranno la fine di un mondo.
Ottima accoppiata queste due autrici e insieme hanno dato il meglio di sé.
Lo consiglio? No, lo straconsiglio.
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