Blossom
Mi hanno spezzato il cuore più volte di quante abbia voglia di ammettere. Rinunciare agli uomini è la prima cosa buona che ho fatto. La seconda, iniziare a lavorare al Firken come cameriera.
Il mio capo è sempre imbronciato, ma è gentile con tutti… tranne me. E la cosa mi dà fastidio, anche se non dovrebbe. Darren è bello, misterioso e anche più inaccessibile di quanto lo sia io. Lui, al contrario di me, sta ancora rincorrendo i fantasmi del passato.
Pensavo che dopo anni di lavoro fianco a fianco magari, magari, avremmo potuto oltrepassare quella linea. Ma sfiorare il bacio ogni volta che ci vediamo non basta, nemmeno se fuori dal lavoro.
Vorrei solo che lui non fosse tanto chiuso in se stesso, in modo da vedere quello che io già vedo.
Sarà anche un giocatore distrutto, ma il suo cuore è grande e deve essere salvato.
Darren
Innamorarmi di nuovo non era un’opzione. Mantenere le distanze, questa è l’unica regola.
Nella mia vita c’è posto solo per il lavoro: la gestione del Firken e l’attività da personal trainer. Ma poi è arrivata lei.
Non passa sera che Blossom non rifiuti la avances di qualche ragazzo. E ogni maledetta volta io ne sono sollevato. È intelligente, bella e c’è qualcosa in lei che mi rende protettivo. Ha avuto una vita difficile e in città tutti conoscono la sua storia. Ma è proprio da me stesso che devo proteggerla, perché il vuoto lasciato dalla perdita di mia moglie e del mio bambino mi ha reso una persona peggiore.
Dopo aver nascosto ciò che provo per anni, siamo finalmente diventati amici… finché non ho rovinato tutto spingendola tra le braccia di un altro. Mio fratello.
Ora devo rimettere a posto le cose oppure rischio di perdere ciò che di migliore mi sia capitato da quando la mia vita è andata in pezzi.
Se la storia c’è e i personaggi anche, allora perché non riesco a dare un punteggio a cinque stelle?
Semplice: la storia perdura per ben quattro anni, un’attrazione sopita a lungo e quel tempo che scorre lento e sembra non passare mai.
Blossom esce da una situazione familiare pessima, anzi, oserei dire tragica; decisa a riprendere in mano la sua vita si iscrive all’università di Westfall e va a lavorare al Firken, raccomandata dalla sorella.
Darren non ha di certo una situazione migliore della sua co-protagonista: una madre morta da pochi anni, un padre che affoga il suo dolore nell’alcool, una moglie e un figlio morti per un tragico evento; il pub è il suo rifugio, la palestra il suo sfogo.
Fin qui tutto scorre liscio, bello ed entusiasmante, i presupposti per una storia con il botto ci sono tutti ma è il protrarsi di questa conoscenza e del prendersi del tempo che un po’ annoiano il lettore, quattro lunghi anni per dirsi ti amo e poi un niente che rischia di far crollare quell’equilibrio appena creato e abbastanza instabile.
Li ho adorati entrambi, soprattutto Blossom che, come una fenice, è rinata dalle sue ceneri; ho amato Darren e ho sofferto con lui per i mille dubbi e le fragilità che lo assillavano ma un taglio a questa attesa glielo avrei anche dato.
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