Recensione “Carestia- I cavalieri dell’apocalisse vol.3” di Laura Thalassa

 

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato.
Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.
La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.
I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.

 

Carestia è il penultimo romanzo della serie I cavalieri dell’apocalisse.
Abbiamo già conosciuto i suoi fratelli, con le loro peculiarità e debolezze; Carestia ha in comune con gli altri cavalieri la prosecuzione dello sterminio della razza umana, un pacchetto completo di poteri sovrannaturali e figaggine pazzesca e una donna al suo fianco.
La falce del Cavaliere sta mietendo in Brasile, in questo nuovo episodio; Ana è una giovane donna che ha perso ciò che rimaneva della sua famiglia proprio a causa di Carestia.

Anni addietro lo aveva già incontrato e gli era stata accanto quando lui era stato più vulnerabile, donando compassione a un essere che non la meritava.

La vita l’ha portata a dover sopravvivere facendo il mestiere più antico del mondo e, nonostante porti sulle spalle un fardello di sofferenza notevole, sarà sempre brillante e pericolosamente impudente nei battibecchi col Mietitore, lui male accoglierà la lingua tagliente della ragazza e il fiume ininterrotto di parole e giudizi.

 

“Sei un mal di testa in forma umana”

Carestia non si farà coinvolgere facilmente nelle spire ammaliatrici di Ana ma avrà con lei un debito di riconoscenza che lo porterà a volerla proteggere. Nonostante gli screzi e le terribili situazioni che si andranno a creare durante il viaggio per sterminare l’umanità, i due cominceranno ad essere sostegno l’uno per l’altra. Riusciranno i “piccoli talenti” di Ana a salvare il mondo distraendo il Cavaliere dalla sua missione biblica?

 

“Un essere antico e pieno di segreti, con pensieri e sogni che un’umana come me non potrà mai sperare di afferrare”

 

Pur mantenendo lo stesso schema degli altri due romanzi, non posso che essere sempre coinvolta da questi romanzi che contrappongono la figura umana femminile a un Cavaliere con una missione imprescindibile. I dialoghi fra i protagonisti rimangono sempre elettrici, così come la tensione sessuale che li avvolge lentamente per poi esplodere.

 

“Sono una maestra delle pessime decisioni, e tu sei la peggiore di tutte.”

 

Vedremo la metamorfosi che anche i predecessori di Carestia hanno avuto, l’umanità di Ana riuscirà a fare breccia nella sua corazza.

 

“Quando sorridi mi riconosco”

 

Consigliatissimo!

 

 

 

Anna

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