Recensione “Chiamami con il mio nome” di Mariangela Camocardi

 

 

 

Calais. Francia. 1819.

Deryl Ashley, visconte di Brentwood, si reca a Dover ad accogliere Mabel, la sua promessa sposa, scoprendo che la nave su cui era imbarcata è colata a picco durante una violenta tempesta. Tra i pochi superstiti, fortunatamente, la sua fidanzata… o forse no? A bordo c’erano i baroni Montorsi, genitori di Mabel, e Melissa, la cameriera personale. Chiunque sia, la ragazza sopravvissuta ha perso la memoria a causa dello choc dovuto al naufragio e non ricorda nulla del passato, neppure la propria identità. Chi è dunque, Mabel Montorsi o Melissa Donati? Un interrogativo che non cesserà di opprimerla.

Un amore nascente, una domanda a cui trovare risposta e insidie imprevedibili ostacoleranno i piani del visconte, che si troverà combattuto tra l’onore e il sentimento.

Romance storico davvero molto carico e unico nel suo genere. Originale e stuzzicante quanto romantico.

Un viaggio per mare, un naufragio e una sola superstite nella famiglia italiana che era partita, con i domestici al seguito, per raggiungere l’Inghilterra e far convolare a nozze due giovani che non si sono mai visti.

La sopravvissuta è una giovane donna, ritrovata allo stremo delle forte, che purtroppo ha perso la memoria. Non risulta facile conoscere la sua identità dal momento che Mabel, la nobildonna, e Melissa, la sua cameriera personale, erano due gocce d’acqua, ma i suoi modi, un medaglione che porta al collo e altri indizi portano tutti a pensare con certezza che si tratti proprio dell’aristocratica Mabel.

Mabel/Melissa viene così accolta dalla famiglia del fidanzato e i preparativi per le nozze rimandati di qualche settimana per dar modo alla ragazza di superare il lutto e il dramma. Nel mentre fra i due giovani esplode un amore puro e genuino, fatto anche di passione e sensualità, ma soprattutto di rispetto reciproco.

Alla vigilia delle nozze però succede di tutto e il romanzo entrerà in una fase forse più matura e complessa che coinvolge l’animo di chi legge.

Una bella storia, ben articolata e sviluppata, sicuramente originale, con personaggi adorabili e alcuni fastidiosi ma che hanno un loro perché, tutti comunque ben definiti e credibili e infine una bella scrittura fluida e veloce che permette di divorare il romanzo in una serata.

Consigliato!!

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