Recensione “Come unto these yellow sand” di Josh Lanyon

 

Un tempo era il cattivo ragazzo del mondo letterario, adesso l’unica droga del professor Sebastian Swift sono le poesie di Browning, Frost e Cummings.

Quando uno studente che ha aiutato a nascondersi viene sospettato di omicidio, Swift corre a cercarlo per convincerlo a consegnarsi prima che Max – suo amante e capo della polizia – capisca che è implicato.

Max ama le menzogne ancora meno dei sonetti. Eppure l’istinto – e il cuore – gli dicono che il suo uomo è stato incastrato, e un pericoloso nemico potrebbe non fermarsi finché Swift non diventerà il capo… di una società dei poeti estinti tutta sua.

 

Seconde opportunità, o semplicemente fiducia totale per la persona amata. È questo quello che Max ha nei confronti di Swift.

Inizia tutto con la scomparsa di un alunno di Swift, Tad, che è sospettato dell’omicidio del padre. Swift è un’anima sensibile con un passato doloroso e di pesante tossicodipendenza, Max è nientemeno che il capo della polizia che si occupa del caso. Swift si cala nei panni di un improbabile detective, più a caccia di guai che di indizi, perché ogniqualvolta riesce a scoprire qualcosa, poi gli si rivolta contro, tanto da rischiare di perdere il suo amato. Max, di contro, mi ha dato la sensazione di essere più un personaggio secondario, che un vero e proprio protagonista, e riesce a rivelare il suo effettivo spessore, solo alla fine. È una relazione o frequentazione non ben definita, quella che persiste tra i nostri due protagonisti, che esula da etichette di sorta, ma è quando arrivano le difficoltà, che prende la sua forma.

Ho apprezzato la delicatezza con cui la storia evolve e il modo in cui i sentimenti vengono snocciolati. Ho apprezzato anche la dolcezza di Max, che solo sulla carta è il più forte della coppia, quando, in realtà, si rivela quello più fragile e quello che per primo esprime i sentimenti che prova per Swift. Tuttavia, se devo essere sincera, questa storia non mi ha convinta del tutto: è un racconto un po’ troppo introspettivo, con molte elaborazioni mentali e con dialoghi ridotti all’osso che lo rendono prolisso e lento in alcuni punti. Sebbene la trama sia ben costruita per quello che riguarda il filone spy story, in realtà, ruota tutto intorno alle vicende vissute da Swift nei suoi anni più bui, con passaggi ripetitivi e, alcune volte, un po’ pesanti. Le scene di sesso sono velate, lasciando al lettore tutta l’immaginazione, ed è un’altra cosa che ho apprezzato.

Quindi, tirando le somme, è una lettura impegnativa che richiede particolare attenzione…

Alla prossima!

 

 

BARBARA M

firma Claudia

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