Recensione “Competizione d’amore” di Emily Rath

 

Sono passati due mesi da quando Rachel Price ha trascorso una notte di fuoco con l’uomo dei sogni: dolce, divertente e così sexy da essere illegale. Pensava non lo avrebbe più rivisto. Ma si sbagliava di grosso. Lui è infatti la stella dei Jacksonville Rays, la squadra di hockey più forte del campionato. E si dà il caso che Rachel sia stata ingaggiata come fisioterapista del team per dieci, lunghissimi mesi. Jake fa di tutto per riavvicinarsi a Rachel, ma lei non può lasciarsi distrarre: questa è la sua occasione per mostrare quanto vale. Come se non bastasse, Jake non è il solo a tentarla: anche Caleb, un ex giocatore ora membro dello staff, e il portiere, Mars, sembrano toccare le corde del suo cuore e dei suoi sensi. Decisa a non cedere all’attrazione, darà suo malgrado il via a un gioco di sguardi complici e segreti… Riuscirà a resistere?

 

Dal punto di vista delle relazioni mi sento molto “antica”, ecco un’anima antica, passionale, gelosa che non condivide. Partiamo da questo presupposto, poi “lavorativamente” parlando leggo di tradimenti, di coppie aperte di ménage-a-trois che non condivido ma rispetto.

Questo romanzo, però, li batte tutti, non uno, non due, ma bensì tre partner per una fisioterapista che sembrava una verginella impaurita, sola e timida.

No, no e no.

Qui il porno ci fa un baffo.

Coppia non solo aperta ma oltre, si superano dei limiti per me invalicabili e così “condanno” il libro, non fa per me, non è nelle mie corde, amo il romance, amo le mille sfumature del genere ma quando è troppo… è troppo.

Capisco il poliamore ma la forzatura di avere quel surplus rispetto ad altri, tutto è diventato eccessivo.

La squadra, il gioco e il lavoro passano in secondo piano, è un continuo di orge, sesso e orgasmi, quindi assuefatta da tutto questo e stanca, non riesco a esprimere altro.

 

 

 

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