Una ricostruzione dei momenti che hanno profondamente segnato la vita di tre giovani è il pretesto per inserire in una vicenda familiare, nella quale si intrecciano e si susseguono amori, nascite, emozioni e miraggi, una descrizione degli eventi storici che hanno caratterizzato gli anni Quaranta. Le vicende sono narrate con discrezione, allo scopo di permettere al ventenne di quegli anni di rinnovarne l’immagine, e di far conoscere a chi ancora non era nato, in particolare ai ragazzi di oggi, le emozioni, le delusioni, le sofferenze e le speranze che hanno segnato la vita dei loro nonni, ai quali il periodo della spensieratezza giovanile è stato carpito dall’incalzare degli avvenimenti.
Anna, Jolanda, Marco, Francesca, Daniele e Stefano, amici, figli, madri, mariti e mogli.
Le vicende descritte in questo romanzo racchiudono un’era generazionale, l’intersecazione delle vite di tre giovani negli anni Ottanta, dove le rivoluzioni e le evoluzioni culturali dell’epoca influenzeranno le loro scelte.
I fatti narrati hanno il giusto distacco per consentire al lettore un approccio più “impersonale” nelle vicende, gli eventi storici sono stati saggiamente descritti. Semplice e diretto, il libro si presenta in una prosa non molto elaborata, una sorta di diario dell’epoca, ricordi e pensieri.
Un romanzo che mi ha colpito per l’epoca trattata (sono nata negli anni ottanta), leggere di quegli anni che mi hanno dato la vita, conoscere gli avvenimenti storici descritti dal punto di vista dei protagonisti, “comuni mortali” che affrontano il cambiamento, le loro vite, la politica e i sentimenti.
Ottima inquadratura, ottimi personaggi.
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