Recensione “Cordialmente, Perfido” di Maureen Johnson

 

In mezzo alle montagne del Vermont, avvolta nella nebbia e isolata da tutto, sorge la Ellingham Academy, una rinomata scuola superiore per studenti particolarmente dotati. Il suo fondatore, Albert Ellingham, aveva voluto renderla un luogo magico e misterioso, pieno di enigmi, sentieri tortuosi e giardini. “Un posto” disse, “dove imparare sia un gioco”. Ma poco dopo l’apertura della scuola, nel 1936, sua moglie e sua figlia furono rapite e Dottie Epstein, la studentessa più brillante del corso, scomparve nel nulla. L’unico indizio trovato era un indovinello beffardo che elencava una serie di modi per uccidere, firmato “Cordialmente, Perfido”. Il caso non fu mai risolto. Ottant’anni dopo Stevie Bell, aspirante criminologa, si presenta alla Ellingham Academy con un piano ambizioso: risolvere quel mistero. Cioè, lo farà non appena si sarà ambientata e avrà conosciuto meglio i suoi coinquilini: Ellie, l’artista appassionata di meccanica; Nate, scrittore in erba che ha già pubblicato un fantasy ma non riesce a trovare ispirazione per il secondo libro; Hayes, star di YoyTube, che è diventato famoso con una serie sugli zombie; e David, misterioso nerd sul cui conto Stevie non riesce a trovare nulla online o sui social. Poi iniziano ad accadere strane cose, e tutto a un tratto ricompare a sorpresa il misterioso Cordialmente Perfido… E quando la morte visita di nuovo la Ellingham Academy, Stevie non ha dubbi: il passato è strisciato fuori dalla tomba. L’assassino è ancora in circolazione, ma questa volta non la passerà liscia. Perché lei continuerà a cercarlo. L’enigma del passato si fonde con il mistero del presente dando vita a un’indagine mozzafiato che impegnerà Stevie Bell anche nei prossimi volumi della serie.

 

“Per chiunque abbia mai sognato di trovare un corpo in biblioteca”. Dopo questa stupenda dedica, non ho potuto fare altro che iniziare a leggere questo strano libro.

 

Il libro inizia con un assassinio avvenuto nel 1936. Quello sarà un anno essenziale per la storia, perché ciò che è accaduto si avvicenderà con i giorni nostri, nello stesso identico posto: la Ellingham Academy.

Questo posto sperduto tra le montagne del Vermont tutto sembra tranne che un luogo sicuro… cosa si nasconde all’accademia? Chi è o chi sono gli assassini?

Stevie, la protagonista dei giorni nostri, vuole fare l’investigatrice, da grande. È ossessionata dalla risoluzione degli accadimenti che risalgono al 1936 e farà di tutto, aiutata dalla scuola, per scoprire la verità. Ma si sa, di verità non ce n’è mai solo una. Bisogna trovare quella di comodo e svelare le carte, ma ci si dimentica anche spesso che, dietro, ci sono anche le persone. Ed è questo il compito che il Preside le dà per l’anno scolastico, trovare l’umanità dietro alla tragedia.

Nel tentativo di cercare la soluzione, si troverà ad affrontare la morte di un suo coetaneo. Vedrà davvero cosa questa significhi per la prima volta e ne sarà relativamente sconvolta. Sarà interessante vedere come i vari personaggi che la circondano reagiranno alla notizia e sarà ancora più interessante vedere i primi passi da detective che farà la nostra Stevie… Mi è piaciuta la sua raffigurazione come fosse una giovane Agatha Christie o una versione ancora acerba di Sherlock Holmes.

 

Il libro è ben scritto, scorrevole, a tratti lento, purtroppo non adrenalinico come pensavo che fosse.

Mi piace sempre molto quando si alternano due tempi della narrazione per scoprire, lentamente, cosa accadde quella volta e cosa sta accadendo adesso. Le storie dei personaggi si intrecciano e accavallano, formando una serie che amerò sicuramente.

 

 

samanta

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