Gli uomini, la razza dominante del mondo di Daanan, hanno rischiato l’estinzione a causa di una catastrofe antica. Sono però sopravvissuti, sebbene disuniti, fino all’arrivo di Aeon Prime, temerario generale della Legione, capace di riunire le varie tribù e villaggi in un’unica nazione, l’Impero, ritrovando una parvenza di pace. Non tutti, infatti, riconoscono Aeon Prime come Imperatore e in molti si oppongono alla sua opera. Mentre sul fronte interno l’Impero cerca di trovare l’unità, dunque, ai suoi confini altre razze cercano di affermare la loro esistenza. Ma nuove minacce si addensano all’orizzonte, e assumono l’aspetto ferino di un cervo.
Voglio aprire questa recensione facendo i complimenti all’autore, che alla sua prima opera si dimostra subito dotato di un talento straordinario e di una proprietà di linguaggio veramente rara.
In un periodo letterario in cui il fantasy fatica a mettersi in mostra, mancando troppo spesso di originalità, ecco che arriva Daanan, primo volume di una nuova saga, a portare una ventata di aria fresca e a brillare come una stella, ma non una stella qualunque, bensì come la Stella Polare.
A questo romanzo non manca nulla per poter diventare un punto di riferimento per gli amanti del genere.
Partendo dalla copertina, che è un piccolo gioiello artistico, fino ad analizzarne la struttura, ci rendiamo immediatamente conto che si tratta di una vera e propria perla dell’Epic Fantasy.
Inizio parlando di quello che credo essere uno dei punti di forza del romanzo: i personaggi.
Pochi, sicuramente per scelta, per quanto mi riguarda particolarmente azzeccata, poiché ci permette di entrare in empatia più facilmente con ognuno di loro, sono creati in maniera magistrale.
Essi appaiono reali, possiedono voce, corpo e soprattutto un’anima, che è percepibile a occhio nudo, come un’aura di luce che li circonda.
Ryan , il protagonista è magnifico, tenace, carismatico ed ironico, un uomo di saldi principi che sa quello che vuole e come ottenerlo.
I coprotagonisti che lo affiancano in questa splendida avventura non sono da meno, anzi.
Lilith, in particolare, intriga il lettore da subito, circondata da un alone di mistero e fascino, che l’autore è riuscito a rendere alla perfezione, magnetizza l’attenzione su di se in un mix perfetto di attrazione e timore.
La trama è ben strutturata, mai banale.
Il ritmo è incalzante, va via via accelerando, in un crescendo adrenalinico che ci conduce verso un finale mozzafiato.
Le descrizioni sono corpose e impeccabili, viene data grande attenzione ai particolari, senza però diventare mai pesanti o noiose.
I dettagli che arricchiscono ogni scena, denotano una scrupolosa e sostanziosa ricerca a priori della stesura del testo da parte dell’autore, punto anche questo a suo favore.
Ma arriviamo a parlare di quella che secondo me è la caratteristica più importante, quella che distingue Daanan, dalla massa: il realismo.
Durante l’intera lettura, si ha la sensazione di essere immersi in una sorta di proiezione 3D, colori, suoni e odori sono reali, palpabili.
Ci si ritrova fianco a fianco ai protagonisti come su un set cinematografico.
Le ambientazioni,sono come i personaggi incredibilmente realistiche e potrebbero essere, secondo me tranquillamente trasposte sul grande schermo.
Una storia che affascina sin dalle prime pagine, un romanzo che ho letteralmente divorato e amato, un piccolo capolavoro del fantasy che gli amanti del genere come me non possono non leggere.
Non vi resta che montare a cavallo e lasciarvi trasportare in un’avventura epica e mai letta prima, che sicuramente non vi deluderà.
Io nel frattempo attendo il secondo capitolo, con la voglia di rivivere la magia di questa storia.
Recensione:
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