Recensione del film “La ballata dei gusci infranti”. Regia di Federica Biondi

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“La ballata dei gusci infranti” è un film molto sensibile, uno di quelli che ti permette di capire che ognuno di noi vive dentro al proprio guscio di lumaca, tanto protettivo quanto fragile.

Vediamo scorrere davanti a noi 4 vite diverse, tutte con le proprie convinzioni e paure, tutte collegate da un filo quasi invisibile quanto Jacopo, il matto. Questo personaggio è molto di più di quello che appare: è un animo gentile che vive nel proprio guscio in mezzo alle montagne, lontano da tutti ma vicinissimo, allo stesso tempo. Ho amato profondamente questo personaggio, sia per la propria sensibilità che per la sua capacità di regalare emozioni, lui e l’attore che lo interpreta.

Grazie a Don Ghali, conosciamo diversi personaggi, ognuno con le proprie credenze, ognuno rintanato in un guscio molto duro da rompere per la difficoltà di lasciarsi andare al cambiamento e accettare il diverso. Il rapporto tra lui e la perpetua, Teresa, sarà comunque un evolversi, ma rinchiuso dietro alle credenze di chi ha sempre vissuto in un paesino chiuso alle novità.

Incontriamo Alba e Dante, una coppia avanti con l’età, innamoratissimi l’uno dell’altra, attrice lei, drammaturgo lui, in preparazione dell’ultimo spettacolo prima dell’addio alle scene.

Conosciamo, poi, Lucia, una donna forte che cerca di non lasciarsi abbattere da un abbandono imprevisto e improvviso. E proprio come le dice lui, tramite un vocale, lei farà tutto da sola, perché è così che è abituata a fare. Riprenderà la propria vita di fatiche e curerà la fattoria piena di animali.

Infine, ma non per importanza, conosciamo David ed Elisabetta, una giovane coppia che sta creando la propria famiglia, all’interno di una casa in cui tutto quello che si trova all’interno è appartenuto ai genitori di lei. Sembra difficile fare un passo diverso, ottenere quel cambiamento tanto agognato da David, quanto irrilevante per Elisabetta. Credo che il semplice gesto di spostare un quadro per mettere la foto incorniciata dell’ecografia sia stato un momento prezioso per lui, come se si fosse riappropriato, in minima parte, di una propria definizione, la preparazione ad un nuovo, spaventoso ma eccitante inizio.La vita di ognuno di loro scorre relativamente tranquilla, finché non arriva il terremoto, quel moto che dà una nuova definizione all’esistenza, quel momento di rottura che blocca la possibilità di andare avanti con i propri progetti, che obbliga al cambiamento e a dover far fronte al dolore.

Due scene mi hanno distrutto il cuore e fatto piangere a singhiozzi, entrambe con protagonisti Jacopo e Alba: in una, lei sfoga il proprio dolore incolpando lui; nell’altra, lui le mostra un sasso da aggiungere alla collezione di Alba, un gesto che sembra così innocente, di puro amore, ma che fa scattare tanti sentimenti repressi in lei.

Sono solita recensire libri ma non potevo non dire niente su questo film, così intenso e così emozionante per me. È stata una soddisfazione immensa poter partecipare a una delle anteprime del film di mia sorella, e vedere il nome Federica Biondi sotto a REGIA DI mi ha messa al tappeto. Mi emoziono anche solo a scriverlo!

Andate a guardarlo, tornate al cinema! E, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate.

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