Recensione “Diciannove” di E. S. Carter

 

 

 

La vita può cambiare in un batter d’occhio.

Ciò che ti definisce è il modo in cui ti adatti ai cambiamenti.

Jake Fox è un aspirante attore che ha avuto poco successo. È anche il tipico ragazzaccio che “le ama e le lascia”, senza che l’amore entri mai nell’equazione.

Emma Campbell sta cercando la sua strada, affrontando i ricordi del suo passato, una madre apatica e le scelte davanti a sé. Riuscirà a concentrarsi sulla luce quando la vita continua a circondarla di oscurità?

L’amore saprà legare questi due poli opposti o le circostanze sfuggiranno al loro controllo, distruggendoli?

Avevo detto mai più serie o cose del genere, volevo evitare quella suspense che ti attanaglia nell’attesa del seguito, eppure ci sono cascata in pieno.

Storia semplice solo apparentemente, un disordine di sentimenti viene svelato nel corso delle pagine.

Disordine di cuore e mente, una amnesia temporanea e un paio di occhi capace di risvegliare quel cuore.

Lui il signor Bellissimo o Signor Puttano per eccellenza, eppure una notte cambia tutto, sentimenti e cuore che si sovrappongono in quella vita fatta di caos e sesso senza impegno.

Raggiungersi, toccarsi, dimenticarsi, ricominciare, allontanarsi, sfuggirsi, scappare, e viversi alla fine, una storia senza fine, una fine che non può lasciarci così.

“Continua a scappare e ogni volta che lo fa, si porta via un pezzo di me. Fa male… Fa dannatamente male.”

L’oscurità la protagonista dell’epilogo, “Oscurità. Un elemento consistente nella mia vita che mi ricopre con un infinito manto di dolore e rimpianto.”

 

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