Un diario.
Due ragazzi.
Un amore immenso.
La promessa di non lasciarsi mai.
Una storia, due destini.
Quando Emma incontrò Christian, forse non fu amore a prima vista, ma senz’altro amore per la vita.
Fu proprio quell’estate indimenticabile a farli diventare anime gemelle.
A diciassette anni, felici e innamorati, fantasticavano sul loro futuro, consapevoli di poterne costruire uno insieme: mai avrebbero immaginato di doversi separare in un modo così crudele e inaspettato. Tutto il loro mondo andò in frantumi in un istante, e oggi, a distanza di sette anni, le ferite del passato tornano a fare male, e ritrovarsi all’improvviso di nuovo insieme, probabilmente non basterà a farle guarire.
Questa è una storia di disperazione, amore e riscatto, dove il destino è protagonista insieme al tempo e alle seconde possibilità, di un amore così grande da non poter essere descritto, di un sentimento così profondo da non poter essere dimenticato: la storia di due anime intrecciate per sempre.
Questo libro è davvero un concentrato di emozioni. Una storia d’amore unica e intensa, la veemenza degli amori adolescenziali, unita alla promessa di due anime destinate ad appartenersi, che troveranno il modo per stare insieme, contro ogni avversità.
Ho amato molto questo libro. La costruzione della storia, un misto tra presente e passato, riaffiora tra le pagine di una vecchia Smemo su cui i protagonisti annotavano le loro giornate, le loro emozioni, il modo in cui pian piano si sono conosciuti e messi a nudo, con le loro paure e la loro voglia di viversi.
Lei, con una solida famiglia alle spalle e tutta la spensieratezza che un’adolescente dovrebbe avere, e lui, costretto a crescere troppo in fretta, segnato da un destino crudele che lo tormenta e che ancora una volta gli chiede di rinunciare alla cosa più importante…
La storia di Emma e Christian arriva forte e chiara, forse perché rappresenta un po’ il riflesso di quello che, almeno una volta nella vita, tutti abbiamo attraversato: la sofferenza di un amore che non riusciamo a dimenticare e che ci ha segnato nel profondo.
“Emma, sono io” arriva dritto come un pugno nello stomaco, una scarica elettrica che di colpo ti stravolge la vita.
La scrittura dell’autrice è molto efficace nel veicolare i messaggi e i dialoghi tra i personaggi. Sono sicura che Emanuela Porta ha trascorso molto tempo a empatizzare con i protagonisti del libro, tracciandone ogni sfumatura caratteriale, e questo lavoro traspare tutto, arrivandomi un forte senso di identificazione tra autrice e storia e un forte senso di verità da parte dei personaggi.
Poi sarà che sono mamma, sarà che i nonni sono davvero una risorsa preziosa, sarà che riconosco la difficoltà e la forza di crescere un figlio, ma l’amore di Emma verso la figlia Tete mi ha commosso e intenerito.
È davvero un libro scorrevole e ne consiglio la lettura a chi desideri leggere un romance con una trama profonda, che affronta argomenti anche molto forti e delicati.
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