Recensione “Erotic chat novel: Amanti 4.0” di Amalia Gioneschi

 

 

Ancora una volta Eroscultura propone la Cultura dell’Eros con questo inusuale testo, che rasenta la letteratura ergodica, che sviscera le dinamiche di un incontro clandestino tra una donna affascinante, una vera femmina Alfa, dalla carnalità dilagante, per troppi anni compressa da famiglia e cultura misogina, insomma, il peggio che possa capitare a una donna, e un uomo sex machine, con dotazione non convenzionale, passione e romanticismo fusi in un contenitore da urlo, non scevro da un narcisismo, arroganza q.b. come direbbe un farmacista. Ma, se lo conosceste, vorrei vedere voi al suo posto! Il lessico elegante e forbito di questa misteriosa e colta autrice, rendono Erotic chat novel un testo per lettrici e lettori esigenti e preparati. L’autrice, anche nel dipanarsi del romanzo, ha voluto dare lustro alla letteratura erotica, con grave ingiustizia collocata a margine della narrativa, dimenticando quanti testi hanno l’onore di poco meritate pubblicazioni.

Questo romanzo ha un’impostazione inusuale, un fitto scambio di messaggi via chat fra Amalia, la protagonista, e Ottavio, uno spasimante virtuale che solletica l’immaginario erotico della donna, annoiata da un matrimonio ormai sceso ai livelli di amicizia.

Amalia ha vissuto la sua infanzia a pane e misoginia, cresciuta inquadrata nei paletti imposti dalla sua famiglia, grazie al matrimonio è riuscita a liberare la sua essenza e il suo potenziale erotico.

A 46 anni, madre di due figlie, sente però che la partita con la vita non è ancora finita e accetta le provocazioni di Ottavio, vecchio conoscente del marito, ritrovato casualmente in seguito all’invio di un c.v.

Ambientato durante l’estate 2021, il covid è ancora nell’aria,  Amalia teme le malattie e che questa relazione possa rovinare le famiglie dei due amanti. Ma la sua carica erotica, al pari di Hulk, esce dirompente da lei, strappando le sue reticenze con violenza. Lei è bellissima, sensuale e sicura di sé, ha ancora un corpo da paura, occhi verdi conturbanti e capelli rossi da vera diavolessa del sesso.

Ottavio non mi piace particolarmente, è abbastanza scontato nella sua tattica di abbordaggio: manda foto osè, ne richiede altrettante, critica le insicurezze di Amalia buttandola tutto sul facile, senza capire che una madre di famiglia, prima di passare dal virtuale al reale, deve valutare bene e mettere i pro e i contro su una bilancia.

Nonostante si parli di sesso e attrazione allo stato puro, l’autrice non scende mai nel volgare, anzi, il lessico è forbito e ricercato, rendendo il tutto di un livello più alto.

Personalmente vivendo costantemente in mezzo alle chat, non ho amato molto questa impostazione del racconto, che viene però affiancato a considerazioni della protagonista, ma apprezzo l’innovazione originale.

Intenso, stuzzicante e coinvolgente

firma Anna

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