Recensione “Fino alla luna e ritorno” di N.R. Walker

Gideon Ellery aveva una vita perfetta. Una bella casa, un ottimo lavoro e una relazione stabile. Ma qualche settimana dopo aver adottato suo nipote, il suo fidanzato lo lascia, rendendo Gideon il padre single di un neonato. Disilluso, insonne e incerto su come affrontare la paternità, gli viene richiesto di tornare in ufficio. È sopraffatto e sul punto di crollare. Toby Barlow è tornato a Sydney dopo tre anni di studio, viaggi e lavoro come baby-sitter nel Regno Unito. Gli serve un impiego e un posto dove dormire, e la soluzione perfetta gli piove addosso. Dopotutto, occuparsi di un dolce bimbo con le guanciotte in una splendida casa di proprietà di uno stupendo uomo single non è affatto male. Gideon non ci tiene troppo a condividere la vita con uno sconosciuto, ma ha un disperato bisogno di aiuto. Il solare Toby non è preparato alla sua natura burbera o al suo figlioletto adorabile, Benson. O a quanto sia facile e naturale incastrare le loro vite. E Gideon non è preparato ad avere così tanto bisogno di Toby.

A quanto lo desidera.

Nessuno dei due è pronto ad affrontare le complicazioni dell’amore.


Hi readers Sale e Pepe,

Oggi “Fino alla luna e ritorno” di N. R. Walker

Sono praticamente certa di aver letto tutti i libri della Walker, stavolta però questa storia mi è sembrata sottotono.

Gideon e Toby sono due personaggi “perfetti”, come potrete anche intuire dal fatto che sono un padre single il primo e un babysitter esperto il secondo.
Ma sono perfetti (scusate se mi ripeto) anche come coppia e, per me, forse lo sono anche troppo.

Quello che intendo è che alla coppia manca un po’ di  quel sottile filo di tensione, suspence, drama, chiamatelo come volete, che mi piace trovare in un libro. Ci sono scene che dovrebbero apportare questi elementi, ma le ho trovate troppo “light”.

Non sono neanche i personaggi il problema perché, nella loro semplicità, sono ben caratterizzati, è stato proprio lo sviluppo di loro come coppia a non colpirmi.

La seconda metà del libro mi è sembrata molto meglio della prima, perché quel “brivido” che mancava ho iniziato a percepirlo, ma nell’insieme, comunque, niente di eccezionale.

La Walker è sempre happy ending assicurato, a volte però i suoi libri hanno più tensione, questo invece era proprio un libro “normale”, di fatti non sto neanche a dirvi cosa succede.

Banale sarebbe un termine poco carino da usare ma prevedibile può di certo andar bene.

Mi direte, tutti i romance sono prevedibili, almeno per come finiranno, vero!

Ma è anche vero che quello che conta, almeno per me, è lo sviluppo della storia.

Ha quel giusto equilibrio tra “scontato” e “novità”, sì o no?

Beh, in questo caso, per me è sicuramente più un no che un sì.

È scritto male? No, e lo stile Walker risulta sempre molto dolce e sentimentale, però non posso dire di averlo amato.

 

Tivvy

 

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