Recensione “Gli artigli dell’aquila – L’impero di acciaio” di Claudio Bolle

 

 

 

 

Gli artigli dell’aquila” apre un nuovo ciclo della saga “L’impero d’acciaio”, seguendo una trama autonoma. La saga, partendo da un evento inspiegabile, porta quattro persone del nostro tempo nella Roma del primo secolo, al tempo dell’Imperatore Tiberio, e racconta di come arriveranno in contatto con l’imperatore e di come riusciranno a proporre e realizzare i loro ambiziosi progetti. Un approfondito lavoro di documentazione consente una fedele ambientazione storica che fa da contorno alla distopia. I protagonisti sono alti ufficiali romani, impegnati in battaglie epiche e nella risoluzione dei problemi pubblici. L’occhio rimane vigile su Roma, per verificare l’effetto degli importanti cambiamenti sociali, economici e organizzativi che l’imperatore Tiberio ha entusiasticamente messo in atto al fine di dare maggiore stabilità all’impero. Grazie alle tecnologie introdotte dai quattro, tutt’altro che sprovveduti, vascelli che sarebbero stati familiari all’Ammiraglio Nelson solcano gli oceani sotto l’aquila di Roma, per esplorare e conquistare nuove terre. Una sottile vena di erotismo e molte scene “bollenti” fanno da sfondo e integrano la narrazione.

Come già voi ben sapete io amo i romanzi storici, vedere proprio un romanzo scorrere tra le pagine che profumano di storia, che parlano di storia è una bella sensazione.

L’adrenalina che ti scorre è ai massimi livelli.

Vi capita mai di leggere una delle domande più frequenti sui social: Se potessi usare una macchina del tempo, quale epoca sceglieresti?

Ecco, penso che l’autore in questo romanzo abbia risposto per me.

Da sempre l’Antica Roma, l’epoca romana in genere affascina tutti i lettori, leggere dell’onnipotenza degli imperatori, respirare la potenza di Roma per le vie, la maestosità dei monumenti, la loro creazione ed origine.

Roma, l’Impero romano, uno degli enigmi più affascinanti della storia, dove tutto ha avuto origine.

In questo romanzo storico “anormale” viviamo quest’epoca nel suo splendore, nei suoi intrighi di corte, nell’onnipotenza degli imperatori, nell’adrenalina delle battaglie.

L’autore ha saputo far viaggiare quattro persone moderne nel tempo, trascinandole nei fasti della città Eterna.

Non avevo letto niente di questo autore (cercherò di recuperare con la serie scritta precedentemente), quindi per me è stata una piacevole sorpresa. In questa storia romanzata si evidenziano gli studi effettuati, non solo per il lavoro ma anche per la passione con la quale si sono svolti.

Mi è piaciuto camminare con l’imperatore, suggerire informazioni o innovazioni, vedere il moderno che si plasma con l’antico.

Riusciranno i nostri protagonisti a cambiare il corso della storia?

O vivranno la devastazione della battaglia, l’euforia della compagnia imperiale, la passione, senza mettere il loro zampino?

Non mi resta che fare i complimenti all’autore, complimenti per il viaggio che ci ha donato, perchè ha saputo regalarci una Roma diversa sotto molti aspetti, ma ha lasciato intatta la visione della Città Eterna.

 

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