Recensione “I vampiri di Marchwood. Taken” di Shalini Boland

 

Innamorarsi non è mai stato così letale

Madison Greene sarebbe una ragazza come tutte le altre se solo non si fosse innamorata di un vampiro. Alexandre è bellissimo, alto, con occhi magnetici e un irresistibile accento francese. Nell’immensa tenuta di Marchwood House che domina la campagna inglese, Madison si sente protetta accanto a lui e non è mai stata più felice, ma qualcosa di terribile incombe su di loro e in un attimo l’idillio viene interrotto. Un antico demone in cerca di vendetta rapisce Madison per colpire Alexandre, nemico di sempre. Il suo regno, nascosto tra le immense caverne di una città sepolta sotto il deserto, è un luogo pericoloso da cui è impossibile fuggire e con insidie celate dietro ogni angolo. Con la vita appesa a un filo, riuscirà Madison a trovare l’uscita del labirinto e a rivedere il suo amato Alexandre?

Passione, enigmi e vendette: una storia mozzafiato, impossibile da dimenticare.

Lei è disposta a tutto per amore. Lui è un vampiro irresistibile.

«Lo amava così tanto che non sapeva cosa avrebbe fatto se non l’avesse più rivisto.»

 

Secondo capitolo della serie sui vampiri di Marchwood.

Stavolta, Maggie si troverà in pericolo e la sua nuova famiglia cercherà di salvarla con ogni mezzo. I vampiri dovranno tornare dove tutto è cominciato, in Cappadocia, per cercare di stanare l’Imperatore, colui che sembra essere a tutti gli effetti il loro creatore, che li vuole far fuori per una non ben specificata ragione.

 

In alternanza alla loro storia, facciamo la conoscenza di Aelia, una giovane ragazza nata nei primi anni del 500 d.C.. Questa povera fanciulla si è ritrovata a dover affrontare le angherie dei suoi compaesani e, esiliata, ha dovuto iniziare una nuova vita. Rincorsa dal caos e dai guai, avrà modo di imparare dalla vita, pur restando una splendida persona.

 

Il ritmo del romanzo è lento, un po’ troppo per i miei gusti, nonostante si velocizzi nella seconda metà, che ho apprezzato di più. Credo che molte parti siano solo riempitive, che servano per allungare e rallentare una storia che sarebbe potuta durare di meno ed essere più accattivante per il lettore.

Ho apprezzato l’idea di un possibile traditore, capire chi e per quale motivo abbia fatto certe scelte. Ho amato Aelia e il suo percorso, ma un po’ mi scoccia non aver ancora raggiunto un punto.

Mi dispiace per questi poveri ragazzi perché non riescono a star tranquilli a Natale…

Nel prossimo romanzo ci aspetta una new entry… e chissà se non riusciremo a scoprire chi è e cosa vuole questo imperatore?

 

 

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