Recensione “If you love her. Fino al paradiso” di Chiara Cavini Benedetti

 

Dopo gli ultimi, terribili avvenimenti, Allye deve cercare di superare l’ennesima prova che il destino le ha chiesto di affrontare. Ma trovare la forza per andare avanti non è facile quando, accanto a lei, il ragazzo di cui è innamorata sta andando in pezzi. Dal momento in cui il passato si è presentato alla sua porta, Axton sembra essersi perso in un inferno senza via d’uscita e, giorno dopo giorno, si immerge sempre di più tra le fiamme, sacrificando sé stesso pur di proteggere chi ama. In bilico tra la paura e i sentimenti che prova per Allye, Axton sa bene che ci sono demoni che neanche il diavolo in persona può fermare, ma lei non ha intenzione di lasciarlo solo. Tra segreti, minacce e incubi che all’improvviso diventano realtà, Allye dovrà scendere a sua volta all’inferno e lottare al fianco di Axton. Del resto, per entrambi vi è una sola certezza: o raggiungono il paradiso insieme, o di loro non resterà altro che cenere.

Leggi il prologo e, con le lacrime agli occhi, sai che ti stai immergendo in una storia fuori dal normale e che ti farà soffrire veramente. Da perfetta masochista continuo a leggere imperterrita e mi ritrovo con un pugno che si stringe involontariamente ad ogni colpo al cuore, un viso bagnato dalle lacrime e un cuore a pezzi, ebbene si, scombussolata e annientata dagli eventi mi ritrovo a scrivere questa recensione piuttosto incoerente.

Potevate mai immaginare fino a dove si sarebbe spinta l’autrice? Io speravo in un po’ di clemenza, (conoscendola era una una vaga speranza).

A rendere tutto più “cruento”, veritiero e affascinante sono state le minuziose descrizioni dell’autrice, e lo stile efficace e abbastanza dannato dell’autrice.

“Non dovresti esistere… Sei un errore, un fottutissimo sbaglio. È colpa tua.” Sono alcune della parole che il piccolo Axton dovrà affrontare lungo il cammino, autoconvincendosi che lui è la colpa di tutto, che lui è l’unico essere inutile, che lui doveva solo morire, o forse semplicemente non nascere.

Ho pianto veramente ogni volta che queste parole erano pronunciate da chi in realtà doveva solo amare Axton, ho pianto ogni volta che quel bimbo si rintanava nella sua cameretta e sognava un posto migliore, ho pianto ogni volta che lui credeva in quelle parole.

Crescendo conoscerà la dolce Allye e da lì dovrebbe essere tutto in discesa no? Sbagliato, da qui iniziano i veri problemi, perché non può il diavolo innamorarsi dell’angelo, non può l’inferno scontrarsi con il paradiso.

Separarsi sembra il gesto più semplice, liberare quell’incanto dall’orrore, ricatti, incubi, un passato che prepotentemente pretende, pretende sempre di più.

“Ho dato fuoco al paradiso per averti. Ridurrò in cenere la terra per proteggerti. E raderò al suolo l’inferno per salvarti.”

Una promessa.

Un libro che è un pugno dritto allo stomaco senza preavviso, quel colpo che ti fa mancare l’aria e che il dolore è così acuto da far perder i sensi.

“Ho sempre voluto il cattivo. Perché il cattivo non può salvare nessuno… Ma può restare al tuo fianco mentre ti salvi da sola.”

Lei è la risposta a tutto, la principessa capace di liberare il drago, di salvare il mostro e renderlo principe.

Uno sport romance che ha ben poco di gioco e sport, diciamo che più si avvicina al dark, approdando in varie sfumature del genere, creando un mix così perfetto che non riesci più a pensare ad altro… esistono loro, lo sbaglio e la perfezione, il paradiso e l’inferno, la principessa e il diavolo.

Un errore che renderà perfetto l’amore.

Non c’è nessun c’era una volta, e nessun lieto fine, quel semplice vissero felici e contenti non è concepibile in questa storia, eppure lotteremo per la nostra favola, per quella stella nel buio, per quell’angelo nell’inferno, perché seppur sbagliato anche l’errore trova la sua giusta fine.

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