Recensione “Il bel giorno che conobbi Nelson” di Andrea Faliva

 

 

 

Momo è un ragazzino di prima media, arrivato nella provincia di Bergamo dal Senegal; il suo idolo è il papà, che ha attraversato il mare e i suoi pericoli con i migranti pur di garantire al figlio la possibilità di realizzare i suoi sogni, in Italia. Il buon carattere di Momo, però, si scontra fin da subito con cose per lui nuove: in classe, il pregiudizio è dietro l’angolo e una partita di calcetto apre le ostilità con Marco, il leader della scuola. Quella di Momo è una sfida che si presenta più grande di lui: è possibile farsi conoscere quando tutti sembrano odiare il colore della sua pelle? Fortunatamente, dalla sua trova il sostegno di un grande uomo, un vero e proprio supereroe: Nelson Mandela.

Un libro sul razzismo, sulle difficoltà legate al desiderio di integrazione. L’immigrazione vista e raccontata in primo luogo da un bambino, poi divenuto ragazzo e giovane adulto.

La difficoltà nell’approccio in una nuova lingua, nuove abitudini e culture, nuova realtà vengono presentate in modo chiaro e coinvolgente.

Si soffre assieme a Momo per castighi e privazioni, in una scuola che lo vede solo come un estraneo e mai come un alunno “normale”.

Siamo soliti condannare l’immigrazione, vedere I nuovi arrivati come coloro che ci “rubano” il lavoro in Italia, ma non ci mettiamo mai nei loro panni.

Solo, disoccupato, in una terra straniera, con tanti individui “bianchi” ad additare la diversità e ad accusare anche senza ragione.

Non sto qui a criticare e/o a sproloquiare su politiche annesse e connesse all’immigrazione, qui si parla di umanità e leggere il libro anche dal punto di vista “dell’accusato” fa un certo effetto.

Impariamo a crescere con Momo, in una terra ostile, nella nostra terra chiamata Italia.

Sviluppiamo la capacità di vedere negli errori commessi su di lui, i nostri atteggiamenti scorretti di cittadini.

Ho apprezzato questa lettura, diversa nel suo genere. Non si parla di amore di coppia, ma di un sentiment più ampio, verso tutto il genere umano, indipendentemente da razza, “colore”, religione, lingua e cultura.

Impariamo ad amare gli altri ricordando che il Mondo è un unico Paese per tutti gli uomini, senza distinzioni.

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