Per sfuggire al massacro del suo popolo, il sireneide Fati cerca rifugio in un peschereccio, ma viene venduto a Ismael, lo spietato proprietario del Circo del Mare. In fuga dal passato, catapultato in un presente ancora peggiore, deciso a scappare e trasformato nell’attrazione principale del circo, Fati si ritrova invischiato in una società che non conosce, quella umana, fatta di maschere e sottintesi, e quando un efferato delitto si consuma fra gli artisti, la possibilità di fuggire e tornare negli abissi gli si presenta, ma inizia a chiedersi se sia ciò che vuole davvero. Possibile debba scendere a patti proprio con Ismael e collaborare per scoprire il colpevole? Una cosa è certa: l’assassino non può essere la Bestia, nonostante tutto sembri ricondursi a lui. Fati sa che è innocente e intende dimostrarlo, ma ecco che gli abitanti del circo iniziano a sparire misteriosamente.
Riuscirà a risolvere questo enigma e a salvare tutti quanti?
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi parliamo del libro “Il circo del mare” di Maurice Fay.
Questa storia presenta aspetti davvero caratteristici, è un fantasy, sì, ma con sfumature distopiche e ha un ché di “nuovo” che credo sia la nota vincente. L’ambiente del circo e gli elementi fantastici legati ai mutaforma marini danno quel qualcosa di “diverso” che rende unica la storia.
Inoltre, questa ambientazione creata dall’autore, un mondo post apocalittico in cui l’oceano ha preso il sopravvento, è davvero particolare ed è lo stesso che troverete leggendo la sua serie self “trilogia del maremoto”, di cui potete leggere la mia recensione del primo in blog e di cui spero di leggere a breve anche gli ultimi due, perché a quanto ho letto sul profilo dell’autore le due serie condividono più che solo il world building.
La trama è articolata, infatti le storie delle vite dei tre protagonisti principali si mixano a un delitto che colpisce proprio uno degli artisti del circo e che li vedrà al centro delle indagini e del pericolo.
“«Assolutamente no. Sto dicendo soltanto che sarà la giustizia del circo a occuparsi del responsabile. Quello che succede al Circo del Mare rimane al Circo del Mare,» concluse”
Però, tra una scoperta e l’altra, i legami tra loro si infittiscono e il passato dei tre verrà a galla, riportando alla luce dolore e tanta solitudine.
La voce narrante è Fati, proprio per questo lui è sicuramente il personaggio descritto meglio, è quello la cui caratterizzazione è più completa, per gli altri due protagonisti, ovvero Ismael e La Bestia, invece, sembrano mancare degli elementi che completino, non solo le sfumature del loro carattere, ma in particolare le informazioni sul loro passato (forse una scelta voluta per possibili seguiti? Lo spero!)
“Il re dalla chioma di corallo aveva conosciuto sia il bambino, che nel frattempo era cresciuto ed era diventato un uomo, sia la Bestia senza memoria, e con il suo potere li aveva salvati dalla loro prigione.”
Credo che ognuna delle storie dei protagonisti e, in generale, tutto l’ambiente del Circo, siano una rappresentazione astratta ma molto forte della società che viviamo: la gelosia, il vivere di apparenze, le illusioni, la perdita di obiettività, ma anche il giudizio, la paura del diverso, l’egoismo e la gelosia. E credo anche che l’autore, attraverso Fati, le sue parole e le sue azioni, abbia voluto mandare dei messaggi che ho percepito forti e chiari.
Rispetto alla scorrevolezza dello stile di scrittura ammetto che, all’inizio, l’uso di due tipi di virgolette per distinguere il linguaggio degli abissi da quello della superficie mi ha creato qualche problema, però una volta che si entra nel meccanismo, e superato l’inizio un po’ più insidioso, sono stata catturata dal modo di descrivere dell’autore e mi sono affezionata anche ai personaggi.
Per quanto mi riguarda ho trovato che questo libro sia l’espressione di una bella crescita nel modo di scrivere dell’autore, che, con una grande immaginazione, ha creato qualcosa si estremamente particolare, quindi non posso far altro che consigliarvi questa lettura.
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