Recensione “Il figlio della prof” di Francesca V. Capone

Alle superiori esistono professori buoni e professori come Claudia D’Arcangelo, che fanno di tutto per metterti in difficoltà. Valeria lo sa bene, per questo vuole superare l’ultimo anno di liceo classico nel più breve tempo possibile, in compagnia delle migliori amiche Amelia e Martina. Ma cosa succede quando si ha un debole per il caffè, bevuto tra una lezione e l’altra? Che si attira l’attenzione di Massimiliano Draco, il figlio popolare e irascibile della professoressa D’Arcangelo.

Inizia così un gioco di odio e gelosia, che porterà entrambi a fare i conti con un’attrazione tanto intensa da non riuscire più a stare lontani.

Un amore tra i banchi di scuola ambientato nel 2008, tra Cioè, MSN e musica ascoltata dalle cuffie di un iPod.

 

Come si fa a non leggere un romanzo della Capone?

L’autrice utilizza un’ironia di fondo che mi uccide dalle risate! Adoro il suo modo di scrivere e come racconta l’amore.

In questo caso, mi ha fatta tornare molto indietro nel tempo, precisamente al 2008, quando, poco più grande dei protagonisti, mi accingevo a districarmi tra università e grandi occhi marroni…

 

Il figlio della prof. si chiama Massimiliano Drago e gli occhi ce li ha verdi, profondi e che sparano odio verso una ragazza, Valeria Ferrari, che quell’odio lo contraccambia con estrema passione.

Che ci sia passione tra i due è ben chiaro a tutti, tranne ai diretti interessati che fanno di tutto per battibeccare in ogni santo momento e ogni singolo giorno, non capendo che quell’odio che tanto professano non è propriamente tale…

Ma cosa possono saperne due ragazzi di diciotto anni, ancora in preda agli ormoni? Massi e Vale ne capiscono ben poco, ma Amy, Marti e Marco hanno abbastanza chiara, sin da subito, la faccenda. Dove le amiche di Vale arrivano un po’ dopo, ma solo perché aspettano la conferma dell’amica, Marco lo capisce da subito e fa di tutto per ammorbidire la ragazza e farla ragionare.

Ho amato alla follia il personaggio di Marco, carino sin da subito, un golden boy e un bravo amico, sempre presente e calmo, tanto sorridente da far sorridere anche te che leggi. Massi, al contrario, fa venire un po’ il nervoso, tanto è scontroso e sempre pronto ad attaccare e contrattaccare Vale che non gli risparmia assolutamente niente!

Tra i due sarà una lotta continua alla conquista dell’altro, peccato che nessuno dei due voglia rendersene conto. Per quanto sia uno slow burn, la tensione – anche quella sessuale – tra i protagonisti è sempre alta sin dalle prime pagine e mi è piaciuto da impazzire il modo di gestire la loro storia.

È stato uno spasso leggere di questi due ma Vale mi ha stesa! Leggiamo il romanzo dal suo punto di vista e l’adolescenza risplende in questa ragazza senza appesantire la narrazione. Mi è capitato spesso di leggere young adult con ragazzi morbosi e noiosi che si lamentano delle pene d’amore; questo romanzo è stato diverso, perché è la penna capace dell’autrice che tiene tutto su un piano più attivo e divertente.

Ho letto il libro in due giorni, ma solo perché 8 ore le dovevo lavorare per forza! È scritto talmente bene che ce lo mangiamo, invece di leggerlo semplicemente.

Vi avverto, è molto spicy, ma con due ragazzi di 18 anni non possiamo pensare possa essere di meno! Solitamente non amo la gran quantità di tali scene in un libro, ma qui anche quelle si leggono bene, non sono esagerate perché la struttura del libro è ben bilanciata.

I personaggi che troviamo nel libro rendono la storia migliore: la D’Arcangelo, la prof del titolo, sembra odiare la protagonista, eppure credo ci sia di più dietro; zia Lucia, la cacciatrice di fidanzati, è una di quei parenti che, vista da fuori, fa morire dal ridere, ma se fa parte della tua famiglia, spera non miri mai a te! Bello il rapporto tra Vale e sua cugina Cristina, bello davvero!

 

Mi è piaciuto come, alla fine, sembra siano state messe le basi per un altro volume della serie di autoconclusivi.

 

Penso si sia capito benissimo che questo romanzo mi sia piaciuto. Quindi mi sento di consigliarvelo a mani basse! E, se non avete letto i precedenti dell’autrice, vi invito a farlo perché sono esilaranti e sempre romantici!

 

samanta

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