Torna a farci emozionare in casa Dark-Brightlove (Pubme), la penna versatile e appassionante di Marta Arvati con uno Sport Romance dalle note proibite e travolgenti, proprio come solo i grandi amori sanno essere.
Sport romance, Age gap, Slow burn…Questo libro ha tutte le carte in regola e anche di più. Che vogliamo dire poi della penna della Arvati? L’unica parola che riesco ad esprimere è che mi ha preso davvero tanto, fin dai primi capitoli.
Non avevo mai letto niente di quest’autrice e posso dire che mi ha piacevolmente colpito, tanto da aver voglia di recuperare altre sue storie. Non so spiegare a parole il metodo di scrittura che ha usato, so solo che mi è sembrato diverso, accattivante, coinvolgente, ha saputo dosare alla perfezione la parte introspettiva dei personaggi, a quella dei dialoghi. Questi ultimi in particolare mi sono piaciuti, li ho trovati ben studiati, un botta e risposta talmente interessante da sembrare dei pezzi di puzzle che si incastrano perfettamente, contestualizzati adeguatamente nella trama.
Ma veniamo al libro: Mikkel Fabris, giovane campione del tennis, si trova a dover fronteggiare una scafata giornalista di otto anni più grande.
Alla prima intervista post gara lei gli fa notare tutti gli errori commessi, precisa, schietta, senza peli sulla lingua, tanto da farlo rimanere affascinato. Inizia così un gioco, un accordo che li fa gravitare l’uno nella sfera dell’altro.
“«Qual è la tua più grande paura?»
«Restare solo» dichiaro schietto.
Ed è la verità. Il tennis è fondamentalmente solitudine, spesso necessaria, inevitabile e non sempre una scelta. Che lo si voglia o meno, si è soli. In campo ci sei tu con le tue insicurezze, i tuoi demoni, le tue emozioni, i tuoi desideri e le tue delusioni. Devi fare costantemente i conti con te stesso, perché è con te stesso che trascorri la maggior parte del tempo. Cassandra spalanca gli occhi, la mia confessione pare averla stupita. Poi il suo volto si addolcisce.
«Forse è quello che temono un po’ tutti.»”
Un ragazzo giovane quindi, ma molto più maturo della sua età; un personaggio maschile ben caratterizzato, forte, deciso, determinato, tanto quanto lei, Cassandra Bianchi, timorosa ed esitante. L’autrice è stata molto brava nella descrizione delle emozioni provate dai due protagonisti che li ha resi veri, autentici, tanto da poterli immaginare come vicini di casa o conoscenti, persone normali insomma.
Ho apprezzato la dolcezza che ha usato nelle scene di sesso, quel “dire e non dire” che lascia parecchio all’immaginazione ma che comunque fa percepire al lettore la passione che si sprigiona tra loro.
Un altro punto di forza è la descrizione accurata delle tecniche del tennis, si capisce che dietro c’è stato uno studio preciso e certosino per rendere il libro più veritiero possibile. Infine devo complimentarmi per l’ottimo editing, cosa non proprio scontata al giorno d’oggi.
Quindi, tirando le somme, ho amato questa storia dalla prima all’ultima pagina.
Consigliato? Assolutamente sì, anzi, direi promosso a pieni voti!
Alla prossima!
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