Recensione “Il prigioniero del Sultana” di Cristiano Pedrini

 

 

 

Keegan Mason, un giovane studente di Storia, rivive un episodio sconosciuto del passato della propria famiglia rivelatogli da James Marshall, ricercatore universitario intento a risolvere il caso che circonda l’incidente accaduto al battello SS Sultana, naufragato sul Mississippi nel 1865.

Keegan accetterà di riesumare i fatti accaduti lasciando emergere realtà irrisolte, costretto dal misterioso Leonard, assistente di Marshall, fino a infrangere la barriera che separa passato e presente.

L’intreccio delle storie degli avi e dei discendenti mostreranno loro fino a dove può spingersi l’odio e il rancore.

Nuova avventura di Cristiano Pedrini, che mi appassiona sempre perché non è mai scontato, anzi le sue storie nascono spesso da argomenti originali e si sviluppano in terre inesplorate.

Protagonista, un giovane timido e intelligente studente di Storia al college, Keegan, che viene contattato per una interessante ricerca sul naufragio del Sultana nel lontano 1865 nel Mississippi. Presto si viene a sapere che il giovane è un discendente dell’allora capitano ritenuto il maggiore responsabile dell’ennesima tragedia che si poteva evitare. Qui iniziano due storie parallele: quella fra Keegan e Leonard che diventano vittima e carnefice di uno strano rapimento; e quella fra i due giovani e i rispettivi antenati. Fra presente e passato si sviluppa una serie di eventi drammatici ma anche risolutivi e nasce persino un amore che sembra quasi prendere vita dalle ceneri della tragedia avvenuta a fine Ottocento.

Una storia interessante e intensa, dei personaggi particolari e una scrittura fluida, ricca e coinvolgente.

Anche questa volta Pedrini mi ha conquistata.

firma Claudia

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