Recensione “Il principe e il suo affascinante falegname” – serie Paranormal Princes di Charlie Cochet

PRINCIPE BERND

Come principe dei Mutaforma dell’Orso, sapevo che sarebbe arrivato il momento di dimostrare di essere degno della corona. Certo, mi aspettavo che la mia missione fosse pericolosa, ma non che mi conducesse sul monte Espen, un luogo che mi ha causato dolore e terribili incubi. Non solo devo trovare i cinque ingredienti magici, ma devo farlo insieme a Saer, un misterioso e affascinante coyote mutaforma chiamato dal re a farmi da guida. Ma chi è Saere perché ho la sensazione che ci siamo già incontrati?

 

SAER

Avere una cotta segreta per il principe Bernd è una cosa. Ricevere la responsabilità di salvare lui e il suo regno è tutt’altra storia. Bandito dal mio reame dal mio stesso principe anni fa, non avrei mai immaginato di essere chiamato ad aiutare Bernd. Cosa posso offrire a un principe? Come potrei salvarlo? Non sono nessuno. Un mutaforma senza un luogo da chiamare casa. Quello che so è che farò tutto ciò che è in mio potere per aiutare Bernd a portare a termine la sua missione. Devo solo smettere di provare qualcosa per lui, trovare gli ingredienti magici nascosti su una montagna pericolosa e salvare il suo cuore. Cosa può andare storto?

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi parliamo del libro “Il principe e il suo affascinante falegname”, secondo volume della serie, Paranormal Princes di Charlie a Cochet

Ormai, dopo circa quindici recensioni entusiaste della serie Thirds ( spin off compresi) e quelle di altri libri sparsi qua e là nel tempo, dovreste sapere che amo Charlie e il suo modo di scrivere.

Quando ho letto la prima trama di questa nuova serie paranormal con Mutaforma,  l’idea di questi libri mi è subito sembrata davvero particolare.

Un mix strano di modernità e classicità con la magia, come potevo dire di no?

Ahimè però per i miei gusti, con questo secondo volume ne ho avuto conferma, mi sembrano sempre un po’ troppo brevi e quindi “veloci” nello sviluppo.

Come posso dire, capisco il fattore “destino/predestinazione” o più in generale la magia e i mutaforma, che di solitamente mettono il turbo alle relazioni, però comunque sento che manca qualcosa.

Anche Saer e Bernd, seppur mi siano piaciuti di più di Owin e Grimmwolf, che non mi avevano conquistata più di tanto, sono una coppia che ancora non riesco a apprezzare in pieno.

Ho trovato che i loro caratteri si amalgamassero bene, gentile e paziente Saer, impetuoso e intenso Bernd.

Ci sono tante scintille tra loro, ma queste scintille non hanno dato vita al fuoco che mi sarebbe piaciuto leggere e no, non parlo di sesso.

Parlo del fatto che nell’insieme, anche se mi hanno coinvolta sicuramente di più, forse anche perché la trama di base e l’intrigo che li porta a conoscersi è sviluppato meglio, manca comunque qualcosa che mi faccia dire, “wow, datemi altre pagine!”.

Insomma, una Cochet decisamente sottotono almeno per il 90% del libro.

90% perché alcune parti, in particolare il finale sono in perfetto stile di Charlie, cardiopalma, finale che complica la situazione e quindi crea aspettative per il prossimo volume.

Che dire, sono comunque contenta di averlo letto e leggero al 100% il prossimo volume, ma non posso dire di essere stata catturata da questa serie come mi sarei aspettata, carina, leggibile, ma si può fare di più, tipo a scuola quando dicono “intelligente ma non si applica”, stesso mood.

Dani

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